Parla il vicepremier

Matteo Salvini, la mossa: "Niente terzo mandato per Zaia? Ecco cosa farà"

Un Matteo Salvini a tutto campo, quello che parla su Radio 24 a Il caffè della domenica. Si parte da Luca Zaia, dalle indiscrezioni di stampa seccamente smentite dallo stesso Salvini sulle tensioni tra lui e il governatore del Veneto. Il vicepremier taglia corto rimarcando come Zaia sia "una grande risorsa per il Veneto, per l'Italia e per la Lega" e "se non ci sarà la possibilità per i veneti di rieleggerlo, una cosa sbagliata per me, avrà altri importanti incarichi". E ancora, il ministro delle Infrastrutture, parlando dei rumors sulle tensioni circa il terzo mandato, spiega che "sono invenzioni: un giorno è Il Foglio, un giorno è il Corriere, un giorno è La Repubblica, ci sta, siamo in un Paese libero" ma "la realtà è diversa", rimarca.

Quindi, sulle questioni interne alla maggioranza e le divergenze tra Lega e Forza Italia sul canone Rai. "Ho smesso di essere permaloso quando facevo le scuole elementari. Non ci rimango male. Dovrei fare un altro mestiere se ci rimanessi male", spiega Salvini con ironia rispondendo ai rapporti con Antonio Tajani, che lo aveva invitato a non occuparsi di politica estera. "Semplicemente ho ribadito quella che è una mia convinzione da sempre, il diritto alla difesa e all'esistenza di Israele, ribadendo che a mio avviso Netanyahu non è un criminale di guerra equiparabile ai terroristi islamici di Hamas. Poi, come Tajani fa i commenti sulle banche o sulla Rai, da vicepresidente del Consiglio è liberissimo di farlo. Ritengo che essendo vicepresidente del Consiglio anch'io, a precisa domanda che lei mi può fare io possa dare un'altra tanto precisa risposta". Poi sul canone Rai, emendamento della Lega al dl fisco non passato per il voto contrario di Forza Italia, Salvini non ha drammatizzato in vista della manovra: "Conto che sia un episodio, non è un emendameno che mette in discussione un governo che è il più stabile d'Europa". 

Non può mancare un passaggio relativo allo sciopero generale dello scorso venerdì, alle piazze di Maurizio Landini, il quale cerca di far sprofondare l'Italia nel caos, promettendo un dicembre "infernale". E Salvini ricorda come Landini "aveva proclamato lo sciopero ancora prima di conoscere la legge di bilancio, lamentando i tagli sulla sanità che non ci sono, perché in sanità ci sono 136 miliardi di euro, che è il record storico per il servizio sanitario nazionale, quindi mi sembra che faccia politica", lo infilza. "Suo diritto di farlo, come hanno fatto tutti i segretari della Cgil prima di lui che poi sono entrati in politica, lasciando il diritto di garantire agli italiani che vogliono lavorare tranquilli il diritto di farlo", aggiunge il leader del Carroccio.

Infine, sguardo rivolto al futuro prossimo. E il leghista conferma: "È vero che mi piacerebbe essere presente all'insediamento del 20 gennaio" di Donald Trump, prossimo presidente degli Stati Uniti e pronto al ritorno alla Casa Bianca. "È vero che abbiamo avuto alcuni contatti direttamente con il presidente Trump, piuttosto che con Elon Musk nei mesi passati, è vero che sono stato assolutamente contento per la sua vittoria", ha concluso Salvini, il quale non ha mai nascosto il suo sostegno al tycoon.