Intervistato da Sechi

Matteo Salvini blinda il governo: "Avanti con le riforme fino al 2027"

Pietro De Leo

 Giornata politica molto effervescente. Convegno di Libero a Palazzo Ferrajoli, meraviglia romana con l’affaccio su Piazza Colonna. “Innovazione e Sostenibilità, il futuro dell’Energia”. Un evento che ha visto la partecipazione del management di Terna, Enel, e Acea. C’è da fare il punto sulle prospettive delle politiche energetiche, certo. Ma il momento offre al direttore di Libero Mario Sechi, che ha condotto i panel, l’occasione per fare il punto anche sull’agenda politica con il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini. Si parte dai punti spinosi nel confronto nel centrodestra, che ieri ha visto Forza Italia non votare per il taglio del canone Rai in commissione Bilancio della Camera sul decreto fiscale.

«Non c’è nessun problema in maggioranza, abbiamo di fronte altri tre anni importanti», dice Salvini. Poi, ironizzando, specifica: «Con Tajani non ci siamo sentiti, avrà da fare, anche io ho da fare», tuttavia «ci messaggiamo». Quanto alla Presidente del Consiglio Meloni, invece, «la sento tutti i giorni, tanto siamo tutti intercettati e dossierati».

Il Leader della Lega, però, non rinuncia a una staffilata sugli azzurri sulla questione canone: «A me è dispiaciuta solo una cosa. Ricordo che l’amico Berlusconi, anche lui, riteneva che il canone Rai fosse una tassa, una gabella su cui riflettere e da limare. Io sarei per la cancellazione, ma in medio stat virtus».

 

 

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La giornata di ieri ha visto anche il via libera dell’Europarlamento alla Commissione von der Leyen II. La lega, nel gruppo di opposizione dei Patrioti, non ha votato favorevolmente. «La Commissione parte debolissima - dice il ministro dei trasporti Fitto va bene ma noi abbiamo votato no al von der Leyen bis perché già il primo qualche problema l’ha portato, questa commissione parte peggio». Altro punto affrontato, il dossier bancario, con l’offerta pubblica di scambio di Unicredit su Bpm. «Unicredit è una banca italiana solo sulla carta, è un soggetto privato ma con ruolo pubblico, e la partecipazione azionaria italiana è minimale e residuale, ci sono fondi americani, inglesi, francesi, tedeschi, quindi è chiaro che un soggetto con interessi all’estero ha fatto un’offerta sotto mercato per Bpm». Dunque, ragiona Salvini, «se Unicredit fino alla settimana scorsa voleva scalare le banche tedesche e poi ha deciso che vuole “mangiarsi” una banca italiana qualche dubbio può venire».

Altro tema al centro del confronto, lo sciopero generale di domani, indetto da Cigl e Uil. A questo proposito, dice il ministro, «sto lavorando per consentire a milioni di cittadini di vivere». E di fronte all’annuncio delle due sigle circa il ricorso al Tar sulla presentazione che ha firmato sui trasporti, Salvini la prende con ironia: «Ricorreranno?
Tanto per me processo più, processo meno...».

Non manca poi uno sguardo Oltreoceano, alla vittoria di Trump: «Conto di andare all’insediamento il 20 gennaio». Sulla questione energetica, Salvini spinge sull’introduzione della tecnologia nucleare, obiettivo che questo governo si è posto. «Siamo in ritardo, dobbiamo correre. Più ritardiamo e meno competiamo».
Le prospettive sul “futuro dell’energia”, poi, vengono compiutamente affrontati dai rappresentanti delle aziende che hanno partecipato all’appuntamento, anche in chiave geopolitica. Francesco Salerni, direttore strategia, digitale e sostenibilità di Terna spiega: «Gli avvenimenti geopolitici degli ultimi anni hanno mostrato come lo sviluppo delle interconnessioni tra i sistemi elettrici nazionali, europei e del bacino del Mediterraneo sia la chiave per un sistema elettrico più sicuro, sostenibile, economico e resiliente».

 

 

 

Fabrizio Palermo, Ad di Acea, dal suo canto osserva che «smartizzazione, maggiore resilienza e sicurezza delle reti sono tre obiettivi cruciali da raggiungere anche grazie alle tecnologie avanzate come l’Intelligenza artificiale e la robotica. Secondo Nicolò Mardegan, Direttore Relazioni esterne di Enel, «bisogna aver chiaro che dobbiamo ricostruire in Italia una filiera industriale delle tecnologie sostenibili, valorizzando asset strategici come l’idroelettrico e tutta la filiera del foto voltaico, che rischiamo di perdere a favore di operatori esteri».