Presidente del Senato

Ignazio La Russa blinda la Fiamma Tricolore: "Finché vivrò"

Andrea Muzzolon

«Per adesso non se ne parla». È categorico Ignazio La Russa, presidente del Senato e storico fondatore di Fratelli d’Italia insieme a Giorgia Meloni e Guido Crosetto, nel parlare dell’ipotesi di rimuovere la fiamma dal logo del partito. Quello che fu il simbolo del Movimento Sociale Italiano, nel quale La Russa ha militato in gioventù fino alla metamorfosi del partito in Alleanza Nazionale, è da sempre un tema a cui la sinistra si aggrappa per attaccare le radici del movimento meloniano.

E più volte dall’opposizione sono arrivate provocatorie richieste di rimozione per “rompere” i legami con la destra del passato. Se dal partito hanno sempre rispedito al mittente le strumentali polemiche del campo largo, a riaprire la discussione è stata una dichiarazione del ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Intervistato dal Foglio, il meloniano ha aperto al superamento della fiamma: «Se vogliamo andare avanti e noi certamente vogliamo guardare avanti cioè al futuro, allora arriverà anche il momento di spegnere la Fiamma. Arriverà il momento in cui la toglieremo dal simbolo».

 

 

 

Dopo che vari esponenti del partito erano intervenuti in difesa dello storico emblema della destra italiana, dal deputato Fabio Rampelli al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, a prendere la parola è stato uno dei fondatori. La Russa, fra il serio e lo scherzoso, ha chiuso la polemica degli scorsi giorni. Intervenuto all’evento “Italia Direzione Nord”, il presidente del Senato ha dichiarato: «Chi lo sa, mi auguro che non avvenga mentre sono vivo, dopo facciano quello che vogliono». Poi la pietra tombale: «Per adesso non se ne parla».

Insomma, finché lui è in vita nessuno la fiamma continuerà ad ardere all’interno del simbolo di Fratelli d’Italia. Durante la kermesse milanese, La Russa è poi intervenuto sulla scelta del prossimo candidato sindaco del centrodestra nel capoluogo lombardo. Il nome caldo rimane quello di Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, che «ha una spanna di possibilità buona».

 

 

 

Non solo lui però, «c'è anche l'alternativa che sia un civico» per La Russa. Certo, volendo guardare in casa, Fratelli d’Italia ha anche dei nomi politici spendibili per il ruolo: «Abbiamo parlamentari più che all'altezza come Fratelli d’Italia, penso a un parlamentare europeo come Carlo Fidanza o a un parlamentare milanese come Marco Osnato o a una vecchia guardia rocciosa come Riccardo De Corato». Di idee ce ne sono tante, l’importante «è non arrivare all'ultimo minuto» perchè, nonostante i danni causati dalla giunta Sala, «vincere a Milano non è una strada in discesa».