Cronaca, falce e martello

Sandro Ruotolo, l'epopea: il baffo armato di Elly fa avanspettacolo

Alessandro Gonzato

Canta, ‘o Baffone Ruotolo, della svizzera Elly l’ira funesta che infinite risate addusse ai fascisti immaginari. Ruotolo non è Calliope, la musa dalla bella voce, ma comunque i suoi peli folti e canuti inebriano la segretaria Dem, ne narrano le eroiche gesta. Se i baffi di Salvador Dalí, lunghi e sottili, volgevano sempre al cielo come le torri della cattedrale di Burgos, quelli del Ruotolo protendono alla sua Schlein, la quale ne ha fatto il responsabile (non è un’accusa) della comunicazione del Pd. C’è da gridare a “TeleMeloni”?

Ecco che il campano Ruotolo, entrato in Rai che Maradona doveva ancora andare al Napoli, si fionda davanti a Viale Mazzini per accusare «le destre che occupano il servizio pubblico», e fa niente se trascura un paio di dettagli: organizza la protesta nel giorno in cui in Rai non c’è nessuno (era febbraio ed erano tutti al Festival di Sanremo); e dimentica il suo passato da cronista baffo e martello, quando in Viale Mazzini la sinistra lottizzava anche il cavallo. Nitriti democratici.

 

 

 

MOMENTI DI GLORIA
Noi però non scordiamo il Ruotolo braccio sinistro del teletribuno Michele Santoro: che tempi quelli di “Sciuscià”, la trasmissione che raccontò Verona come il Ku Klux Klan perché un professore ebreo, Luis Ignacio Marsiglia, denunciò di aver subìto un pestaggio al grido di «Viva Haider». “Sciuscià” schierò tutta la potenza di fuoco: ricostruzioni sul campo, retroscena, qualsiasi cosa per infangare una città storicamente amministrata dal centrodestra. Bene, cioè male: il professore uruguagio un paio di settimane dopo confessò di essersi inventato tutto.

Altro premio “baffo d’oro” nel 2012, quando Ruotolo pubblicò nome, cognome, indirizzo e perfino la foto del palazzo dove abitava il presunto attentatore della scuola “Morvillo Falcone” di Brindisi: davanti alla scuola scoppiò una bomba, morì una ragazza e ne rimasero ferite altre dieci. Un dramma a cui ne seguì un altro per il malcapitato presunto attentatore sbattuto in prima pagina anche se non c’entrava niente. Ruotolo se ne lavò i baffi scusandosi «per aver ferito la sua sensibilità».

È di questi giorni invece la grande protesta contro il trumpiano Elon Musk, il capo della compagnia aerospaziale “Space X”, di Tesla oltre che di “X”, l’ex Twitter da cui il menestrello di Elly se n’è andato sdegnato, e pare che Musk stia prendendo dei tranquillanti per riuscire a prendere sonno.

Quelli di Ruotolo però sono dei baffi-razzo, e quindi ha deciso di puntare ancora più in alto: una ficcante interrogazione al parlamento europeo, dove siede da giugno grazie ai servigi resi alla segretaria, per bloccare “X” se non in tutto il continente almeno nei palazzi dell’istituzione. Sembra che qualcuno tra gli scranni di Bruxelles l’abbia aizzato canticchiandogli la sigla di Ufo Robot: “Si trasforma in un baffo-missile, con circuiti di mille valvole, tra i Dem sprinta e va...”.

La carriera politica di Ruotolo è intrisa di rosso, e inizia nell’80 alle elezioni regionali campane, candidato consigliere a Napoli e Caserta per il Partito di “Unità Proletaria per il Comunismo” dove ottiene rispettivamente 113 e 192 preferenze, ovviamente non eletto. Scriveva per il Manifesto da una decina d’anni. Poco dopo il disastro elettorale entra in Rai, inviato speciale per conto della sede della Campania.

In seguito un lungo peregrinare tra le varie reti e radio. Oltre a “Sciuscià”, indimenticabili i servizi mai a senso unico di “Samarcanda” e “Annozero”. Nel 2013 il baffone ci riprova con la politica e tenta il grande salto in parlamento: viene candidato in sei circoscrizioni nella lista “Rivoluzione Civile” dell’ex magistrato Antonio Ingroia ma finisce a pernacchie. Non demorde e si candida anche a governatore del Lazio e prende i voti dei condòmini. Il resto, dopo la folgorazione per Elly, è storia.

 

 

 

GESTI ESTREMI
L’eroina progressista grida al ritorno delle camicie nere ed ecco che Ruotolo ne diffonde il verbo inondando le agenzie di stampa; la Schlein tuona contro la mancanza di diritti per le persone Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, trans) e Ruotolo medita di dipingersi i baffi arcobaleno. In carriera ‘O baffone ha fatto anche outing, si è dichiarato omosessuale, ma solo in segno di vicinanza a Nichi Vendola. Quando c’è una manifestazione ordinata da Elly il suo baffo armato è sempre in prima fila col microfono. Pare che Ruotolo sia pronto per il debutto a Sanremo (categoria “giovani emergenti”) con tanto di dedica: “Baffi rossi per te, ho comprato stasera...”.