Estremisti rossi
La Sapienza, scontri tra Collettivi e polizia. Il delirio di Rifondazione Comunista: "Clima da anni '70"
Nuove tensioni all'Università La Sapienza di Roma. I Collettivi studenteschi - che si definiscono autonomi di sinistra e antifascisti - sono venuti a contatto con la polizia. Gli agenti hanno risposto con delle cariche di alleggerimento. I Collettivi, che erano in assemblea fuori dalla facoltà di Giurisprudenza, si sono mossi in un corteo per arrivare alla facoltà di Economia dove erano in presidio gli studenti di Azione Universitaria. A quel punto i manifestanti sono stati bloccati dagli agenti della Digos, tra via del Castro Laurenziano e viale Ippocrate, dove sono stati allontanati.
"Oggi, Azione Universitaria si è mobilitata di fronte alla Facoltà di Economia dell'Università La Sapienza di Roma per denunciare il crescente clima di tensione e odio che sta colpendo i suoi membri e rappresentanti, un clima che ha raggiunto il suo punto più critico in questi ultimi giorni. Con questa manifestazione, vogliamo portare all'attenzione dell'opinione pubblica e delle autorità universitarie una situazione che non possiamo più tollerare. Condanniamo senza riserve ogni forma di violenza, fisica o psicologica, portata avanti dai collettivi di sinistra e dagli estremisti rossi di Cambiare Rotta, che da tempo alimentano un ambiente di intolleranza e di aggressione verso chiunque esprima idee diverse dalle loro. Le intimidazioni, le minacce e le offese nei confronti dei nostri rappresentanti sono diventate una costante, ma oggi la misura è colma". Così Nicola D'Amborsio, presidente Nazionale di Azione Universitaria, e Giacomo Mollo, presidente di Azione Universitaria Sapienza.
"Non possiamo più accettare che questi gruppi continuino a operare impunemente all'interno dell'Ateneo, creando un clima di paura e inibendo il diritto fondamentale alla libera espressione politica di ogni studente - hanno aggiunto -. La nostra comunità accademica dovrebbe essere un luogo di dibattito libero e democratico, dove le diversità di opinione sono rispettate, non un campo di battaglia dove prevalgono la violenza e l'intolleranza. Chiediamo con forza alla rettrice, alla governance dell'Ateneo e, in particolare, ai presidi e ai docenti di prendere una posizione chiara e decisa contro il clima di violenza che ci sta mettendo in difficoltà. È giunto il momento che l'Università La Sapienza riaffermi i suoi valori fondanti di libertà, rispetto e pluralismo, garantendo a tutti gli studenti, senza alcuna distinzione ideologica, il diritto di partecipare serenamente alla vita accademica e politica del nostro Ateneo. Azione Universitaria continuerà a difendere il diritto di ogni studente a esprimere liberamente le proprie idee, senza che la violenza e l'intolleranza - hanno concluso - prevalgano".
"Era dagli anni '70 che non si registravano più le scorribande dei fascisti per i viali dell'Università La Sapienza di Roma. Ora, forti della presenza della destra al governo del Paese, tornano ad alzare provocatoriamente la testa surriscaldando il clima tra gli studenti dell'Ateneo romano. Una situazione che sta diventando ogni giorno più esplosiva, vista anche l'anomala presenza di militanti di estrema destra esterni all'Università e gli atti intimidatori e le pesanti provocazioni denunciate in questi giorni dagli studenti di sinistra, anche in relazione alle elezioni studentesche. D'altronde anche oggi ci sono state forti tensioni. Ci chiediamo cosa stia facendo la rettrice Antonella Polimeni per ripristinare un clima più sereno e democratico nel suo Ateneo. Troppo facile limitarsi a una generica e salomonica condanna della violenza e della prevaricazione, soprattutto quando tali fenomeni nascono proprio dalla sua inerzia, come giustamente denunciano le organizzazioni degli studenti democratici e antifascisti". Lo ha dichiarato Giovanni Barbera, membro del comitato politico nazionale di Rifondazione Comunista.