Il ministro
Valditara alla Fondazione Giulia Cecchettin: la frase su violenze sessuali e migranti fa impazzire la sinistra
"Abbiamo di fronte due strade, una concreta, ispirata ai valori costituzionali e un'altra ideologica": il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara lo ha detto riferendosi alle soluzioni contro la violenza sulle donne, intervenendo con un videomessaggio alla presentazione ufficiale della "Fondazione Giulia Cecchettin", che si è tenuta questa mattina nella Sala della Regina di Palazzo Montecitorio alla presenza del padre della ragazza, Gino Cecchettin. "La visione ideologica - ha proseguito Valditara - è quella che vorrebbe risolvere la questione femminile lottando contro il patriarcato. Massimo Cacciari esagera quando dice che il patriarcato è morto 200 anni fa, ma certamente il patriarcato come fenomeno giuridico è finito con la riforma del diritto di famiglia del 1975 che ha sostituito alla famiglia fondata sulla gerarchia, la famiglia fondata sull'eguaglianza".
Le radici della violenza, secondo il ministro, andrebbero ricercate altrove. "Ci sono residui di maschilismo, diciamo di machismo, che vanno combattuti", ha spiegato Valditara. Che poi ha aggiunto: "Non si può far finta di non vedere che l'incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e devianza in qualche modo discendenti dalla immigrazione illegale".
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Non sono tardate ad arrivare le reazioni della sinistra. L'europarlamentare del Pd Alessandra Moretti, per esempio, ha commentato: 'La lotta al patriarcato non è una questione ideologica come sostiene invece il ministro Valditara. Ma dovrebbe rappresentare una battaglia comune per sradicare maschilismo, violenza e sopraffazione. Se quasi il 40 per cento delle donne non ha un conto corrente proprio e se la disparità salariale è ancora un fenomeno diffuso, questo significa che esiste una predominanza maschile che mina la libertà personale di troppe di noi". Più dura la senatrice dem Sandra Zampa: "Trovo incredibili e gravissime le parole pronunciate oggi dal ministro Valditara in occasione della nascita della Fondazione Giulia Cecchettin. È persino offensivo nei confronti di Giulia, vittima di un suo conterraneo, uno studente veneto. Accusare i migranti irregolari in relazione allo spaventoso numero di femminicidi in Italia copre di vergogna un esponente delle istituzioni smentito tra l'altro nelle sue insultanti parole dai dati raccolti dalla Commissione parlamentare femminicidi. Il suo intervento è carico di razzismo perché non è sostenuto da alcuna evidenza". Dello stesso tenore il commento del segretario di +Europa Riccardo Magi: "Valditara si vergogni: la sua è solo una spudorata strumentalizzazione razzista, fatta peraltro in occasione della presentazione della Fondazione dedicata a Giulia Cecchettin".
Dunque l'affondo contro il ministro anche di Laura Boldrini, che ovviamente non poteva tirarsi indietro. "Intervento imbarazzante, una cosa veramente fuori luogo che dimostra tutta la sua inadeguatezza e impreparazione", ha tuonato la deputata Pd. E ancora: "Pretendeva di farci lui da lezione dicendo che il patriarcato non è alla base della violenza. La scivolata terribile è stato quando ha detto che le violenze e i femminicidi sono dovuti alla presenza dei migranti in Italia. Non ha mai menzionato né Giulia Cecchettin ne la fondazione. Una nota stonatissima", ha concluso la Boldrini.
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