Vittorie che pesano
Immigrazione, il "Sunday Times" incorona il premier: "Meloni style"
Altro giro e altro attestato di stima per il governo italiano. Il tema? La gestione dell'immigrazione, proprio il punto più contestato da parte della magistratura e dall'opposizione. Ma all'estero la musica è differente. Si prenda per esempio il Sunday Times, che parla apertamente di "Meloni style", uno stile ammirato oltreconfine, quello di Giorgia Meloni, una sorta di nuovo punto di riferimento nel Regno Unito. Sia per i conservatori, sia per i laburisti.
E di "Meloni style" si parla proprio in prima pagina. E se ne parla per ragioni politiche interne. Secondo quanto riportato dal Sunday Times, il governo laburista guidato da Keir Starmer sta seriamente prendendo in considerazione l’adozione di accordi bilaterali con diversi Paesi, sulla scia di quelli siglati dall’Italia con Tunisia e Libia. “Il punto della questione è che il governo laburista sta seriamente pensando di dotarsi di una fitta rete di accordi in stile italiano con diversi Paesi per aiutarli – si legge sul quotidiano britannico – a fermare migliaia di migranti illegali che intraprendono il pericoloso viaggio verso la Gran Bretagna”. Tra i potenziali partner, ci sarebbero il Kurdistan iracheno, la Turchia e il Vietnam, con l’obiettivo di siglare intese di “cooperazione e sicurezza” entro la fine dell’anno, spiega il giornale.
Già, la sinistra britannica guarda al modello-Meloni. Curioso, paradossale, pensando alle barricate erette dalla sinistra nostrana, in barba a quelli che sono i riposizionamenti europei anche del fronte progressista. In ogni caso, aggiunge il quotidiano britannico, l’attenzione dei laburisti verso l’esperienza italiana si sarebbe consolidata dopo l’incontro a Roma, lo scorso settembre, tra Starmer e Giorgia Meloni. Durante il colloquio, Starmer avrebbe espresso interesse per le misure adottate dall’Italia per ridurre l’afflusso di migranti via mare. “Keir Starmer ha incontrato la sua controparte italiana, Giorgia Meloni, a Roma a settembre", riporta il Sunday Times, sottolineando come i due leader abbiano discusso i risultati ottenuti dal governo italiano: un calo del 62% degli arrivi nei primi sette mesi del 2023, secondo i dati del Ministero dell’Interno italiano. Anche Frontex, l’agenzia per le frontiere dell’Unione Europea, conferma una riduzione del 64% degli arrivi dal Nord Africa e da Malta nello stesso periodo.
E alla base base di questi risultati, spiega il Sunday Times, ci sarebbero gli accordi di cooperazione siglati dall’Italia con Paesi chiave come Tunisia e Libia. “Al centro del calo degli attraversamenti – riconosce il giornale – ci sono gli accordi finanziari con Tunisia e Libia, da dove la maggior parte delle persone parte per l’Europa.” La collaborazione con questi Paesi prevede investimenti mirati alla sicurezza delle frontiere e al rafforzamento delle loro guardie costiere. Una ricetta, un approccio combinato che funziona, che dà risultato. Un modello da seguire. Un po' ovunque, tranne che in Italia (ovviamente per la sinistra).