Emilia, l'assessore di De Pascale nei guai: multe non pagate e appalti sospetti

Simone Di Meo

 Chissà se il candidato governatore del Pd in Emilia Romagna, nonché sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, si è mai accorto di quel che combinava il suo assessore Roberto Fagnani. Eppure in Municipio giravano tante storie su di lui. Per capirne qualcosa, sarebbe bastato fare come i pellerossa: tendere l’orecchio al vento e farsi suggerire che, probabilmente, quel posto in giunta doveva essere revocato.

Oggi quelle voci son diventate degli atti d’accusa di un articolato esposto depositato in Procura. Probabilmente la querela non sortirà alcun effetto, forse le condotte di Fagnani saran ritenute legittime o non rilevanti ma, di certo, al di là del codice penale (e della presunzione d’innocenza) resiste il malcostume politico tutto di sinistra di ignorare il significato della parola imbarazzo.

 

 

 

TARI E CONTRAVVENZIONI

Cosa si può dire, infatti, di Fagnani assessore che risulta sconosciuto all’anagrafe del suo stesso Comune, quando un ufficiale giudiziario lo rincorre per montagne e colline per notificargli una ingiunzione di pagamento per vecchie multe e tributi municipali evasi, come la Tari? Dopo ripetuti tentativi di trovarlo a casa, alla fine qualcuno dev’essersi accorto che quel Fagnani «irreperibile» era lo stesso che andava a braccetto col sindaco e partecipava alle riunioni di giunta e si faceva chiamare «signor assessore»: così la società di riscossione Ravenna entrate spa (controllata da Ravenna holding spa, a sua volta diretta emanazione dell’Amministrazione municipale) gli ha pignorato oltre 1.250 euro dai compensi da assessore.

Purtuttavia sarebbero ancora in giacenza cartelle e ingiunzioni per almeno altri 4.500 euro che non si sa quando e se saranno pagati. Qual è il problema, dunque? Secondo le disposizioni del Testo unico enti locali (Tuel), Fagnani sarebbe stato incompatibile fin dal principio con l’assunzione del ruolo di amministratore locale ai sensi del comma 6 in quanto soggetto con «debito liquido ed esigibile [...
] verso il comune o la provincia» o «per imposte, tasse e tributi (non versati, ndr) nei riguardi di detti enti». Quanti dovevano controllare (segretario comunale e sindaco) non l’hanno fatto, e così si son tenuti in giunta a Ravenna un soggetto potenzialmente in contrasto con la normativa vigente.

 

 

 

EDIL SERVICE

Finita qui? Tutt’altro: c’è infatti un altro versante da esplorare, di cui si fa cenno nell’esposto firmato da Veronica Verlicchi, leader del gruppo consiliare Pigna, Città-Forese-Lidi. Da componente della squadra di governo cittadino del sindaco Michele De Pascale con deleghe ai Lavori pubblici, Mobilità e Grandi infrastrutture, Fagnani risultava in aspettativa dalla società Edil service srl a cui l’Amministrazione comunale ha rimborsato contributi previdenziali, per il periodo 2016-2020, per circa 24.000 euro, e il rateo di 1/12esimo del Tfr annuo. Ebbene, lo stesso assessorato di Fagnani, nel periodo 2016-2019, ha assegnato appalti alla Edil service srl.

Nel giugno 2015, il dirigente del servizio Edilizia pubblica ha affidato all’azienda del suo capo lavori di manutenzione straordinaria per oltre 38.000 euro grazie a un ribasso del 24% sulla base d’asta rispetto alle altre quattro società invitate. Nel settembre 2017, arriva un affidamento diretto (quindi senza invito né comparazione di offerte) per 23.000 euro. Nel dicembre 2018, la Edil service srl viene ancora una volta scelta tra cinque partecipanti per occuparsi di una manutenzione scolastica.

È curioso notare come, in questa circostanza, l'assessorato di Fagnani conceda alle aziende appena 11 giorni, compresi 4 giorni di prefestivo e festivo, per formulare una proposta: un lasso di tempo effettivamente troppo breve per poter elaborare un progetto competitivo. E ancora: nel luglio 2019, l'assessorato invita 3 ditte e sceglie sempre la Edil service srl per un bando da 45.000 euro. La società sarà poi dichiarata fallita dal tribunale il 12 febbraio 2020. De Pascale ne era a conoscenza?

 

 

 

DENUNCIA

«Da lui mi attendo spiegazioni credibili e veritiere su questa inaccettabile situazione», attacca la capogruppo, Varonica Verlicchi. «Una spiegazione che deve dare ai cittadini prima del voto di domenica e lunedì prossimi per le elezioni regionali così da sgomberare il campo da ogni illazione o suggestione. Nel frattempo, in attesa di sentire De Pascale, abbiamo inviato un esposto alla Procura di Ravenna chiedendo di verificare e di valutare se questa vicenda presenti eventuali responsabilità penali».