Il voto

Lega, verso il candidato unico al congresso in Lombardia: rumors sulla mossa di Salvini

Si terrà nel fine settimana del 14-15 dicembre il congresso della Lega in Lombardia, il più atteso, perché una volta eletto il segretario regionale si potrà dare il via libera alla macchina che porterà, verosimilmente a metà febbraio, al Congresso federale che vedrà la re-incoronazione di Matteo Salvini quale leader indiscusso del Carroccio. Il là alla strategia congressuale Salvini l’aveva anticipata nell’intervista rilasciata a Libero la scorsa settimana quando, a precisa domanda rispose, «Come promesso entro la fine dell’anno ci sarà il Congresso in Lombardia».

Detto fatto, la data c’è. I candidati pure. Al momento sono due quelli che potrebbero contendersi la segreteria regionale: il capogruppo in Senato Massimiliano Romeo e il responsabile del gruppo giovanile del Carroccio l’onorevole Luca Toccalini. Abbiamo usato il condizionale, perché Matteo Salvini nella già citata intervista ha detto anche un’altra cosa molto interessante: «Sono sicuro che sarà un congresso unitario nel nome della compattezza e della crescita». Tradotto, il segretario federale, o meglio i suoi sherpa, stanno lavorando per arrivare a una candidatura unitaria, che possa accontentare tutti. A questo punto, secondo le voci che circolano in ambienti leghisti lombardi, le strade da perseguire potrebbero essere due. La prima, quella che al momento sembra la più credibile, è che Salvini chieda al giovane Toccalini un passo di lato in favore del più esperto Romeo, magari garantendogli un ruolo da vice. Romeo, stando ai rumors, avrebbe da un lato una maggiore capacità di mediazione.

 

Lui stesso ha sempre sostenuto in questi mesi che per il bene della Lega bisogna conciliare l’anima storica del movimento con il nuovo corso. Uno sforzo che Romeo ritiene più che fattibile. Dall’altro c’è che al pari di Toccalini, anche il capogruppo al Senato non ha mai messo in dubbio il ruolo di leader di Matteo Salvini che, ha sempre ripetuto nei suoi interventi, «va aiutato in un momento difficile come questo», con un chiaro riferimento al processo di Palermo che lo vede imputato per sequestro di persona.
Accusa per la quale rischia 6 anni di carcere.

La seconda opzione, al momento più remota, è quella che vedrebbe scendere in campo una terza persona che possa soppiantare le candidature già in essere. Per questa opzione già si fanno i nomi del vice segretario federale Andrea Crippa e di Nicola Molteni, che però è gravato dal ruolo di sottosegretario agli Interni. Questa strada, però, verrebbe percorsa solo ed esclusivamente se per qualche motivo dovesse saltare la prima.

 

Una volta ufficializzata la data del congresso lombardo- probabilmente nel Consiglio federale che verrà convocato, come di consueto, dopo la tornata elettorale di domenica e lunedì- partirà la macchina organizzativa. Le segreterie provinciali dovranno convocare in fretta e furia le assemblee per l’elezione dei delegati, che saranno uno ogni dieci militanti. Voteranno di diritto i parlamentari eletti, i consiglieri regionali (quindi anche il governatore Attilio Fontana) e i segretari provinciali. Assieme al segretario regionale (nazionale nella dicitura della Lega) verranno eletti anche i membri del Consiglio direttivo. Il loro numero dipenderà dal regolamento che non è ancora stato stilato. In passato era un membro per ogni provincia. Facile che la location sia Milano, più facilmente raggiungibile da tutti.