Solita comunista
Ilaria Salis, lo sproloquio da centro sociale sul voto Usa: "Chi vince la battaglia tra miliardari"
Donald Trump esulta, la sinistra piange. Questo è in breve il resoconto del day after, ovvero delle reazioni del mondo progressista dopo la vittoria del tycoon negli Stati Uniti. E al piagnisteo si è inserita di gran carriera anche Ilaria Salis. "Nella battaglia tra miliardari 'reazionari' e 'liberali' - ha scritto l'eurodeputata di Avs sui social -, sono dunque i primi a essere riusciti a conquistare i voti popolari. Se la destra detta l'agenda e l'opposizione la fa il centro anziché un'alternativa di vera sinistra, allora la sconfitta è assicurata. Per vincere - ha concluso - ci vuole coraggio, chiarezza, radicalità".
"Non gioiamo per la vittoria di Trump nelle elezioni americane, colui che vuole bloccare gli accordi sul clima, sostenere l'opera di sterminio del popolo palestinese portata avanti da Netanyahu a Gaza, danneggiare l'economia europea e quindi anche italiana con l'introduzione dei dazi commerciali e ridurre i diritti delle donne - il commento invece di Angelo Bonelli -. Non c'è nulla di cui congratularsi: Trump lavorerà per costruire un'internazionale sovranista volta a demolire l'Europa e i diritti sociali, civili e ambientali. La vittoria del tycoon americano pone una questione seria da un punto di vista economico e politico, anche in relazione ai legami di Trump con Elon Musk, un oligarca che concentra nelle proprie mani un enorme potere comunicativo e che - ha concluso -, attraverso le sue piattaforme, troppo spesso diffonde fake news".
Ma la palma d'oro per la miglior crisi isterica se la aggiudica senza ombra di dubbio Alan Friedman. Il giornalista americano ha addirittura paragonato Donald Trump ed Elon Musk a Hitler e Goebbels. "Scopriremo se siamo nel 1933 e se abbiamo appena eletto un Viktor Orban americano o qualcosa di peggio", ha commentato a L'aria che tira.