Occhio al caffè

Donald Trump, Daniele Capezzone: "Facce e fegati di chi ha cercato di prendere per il cu*** il mondo"

"Io non vi dico niente, però si preannuncia una mattinata frizzantina". A spoglio non ancora ultimato, Daniele Capezzone apre così la sua rubrica "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima tutta dedicata, ovviamente, alle elezioni americane con Donald Trump vincitore al 99,99 per cento. 

"Per carità, non è finita finché non è finita, non sono ancora stati chiamati gli stati in bilico ma qui si preannuncia non una vittoria di Trump ma una specie di valanga". Alle 5.57 è stato assegnato il North Carolina, sulla piattaforma di scommesse Polymarket le probabilità di successo di Trump ora sono 97 contro 3. Trump è in vantaggio in quasi tutti gli Stati, i repubblicani sono in vantaggio sia alla Camera sia al Senato, si prospetta in termini di Stati la più pesante sconfitta dal 1980, Trump ha guadagnato moltissimo in alcuni settori, ad esempio un +13% tra gli elettori latinos.

"A questo punto servirebbe una sorpresa impensabile per rovesciare la situazione. Se volete una controprova basta guardare alle facce e ai fegati dei protagonisti delle maratone notturne. E se le cose andranno così siate gentili e comprensivi, assecondate i RinKamaliti medi. Anche perché più ancora di Kamala Harris, Obama eccetera, sarebbe sconfitto un intero sistema mediatico che ha cercato di prendere per il c***o il mondo. Fino a giugno, assicurando che Biden era lucidissimo. Poi cercando di mettere tra parentesi l'attentato a Trump, poi raccontatevi una Kamala trasfigurata, non la pasticciona degli ultimi 3 anni ma una specie di santa. Poi che aveva dalla sua il voto delle donne e dei giovani. Insomma, tutto questo è stato clamorosamente smentito". 

Sui giornali, per questioni cronologiche, c'è tanto spazio per altri temi: Israele, con il licenziamento di Gallant, l'immigrazione con lo scontro tra magistrati e politica, la spaccatura del Pd in Campania con i consiglieri che votano a favore del terzo mandato del governatore De Luca e poi l'affaire Csm.