Sindacati

Sbarra della Cisl stronca Landini: "Cosa vuole ottenere, perché sciopera"

Il 29 novembre Cgil e Uil scioperano contro la manovra, per la quarta volta in 4 anni. La Cisl anche quest'anno non sarà con loro "perché non è una manovra da sciopero. Ci sono molti elementi importanti che rispondono a precise rivendicazioni della Cisl, con la quasi totalità delle risorse per il sostegno al reddito dei lavoratori e di misure di inclusione. Poi, indubbiamente, ci sono cose da migliorare: pensioni minime, scuola e automotive in primis. Ma se ogni volta usiamo l'arma di ultima istanza e chiediamo di astenersi dal lavoro mi chiedo a cosa serva la rappresentanza".

L'intervista al Corriere della Sera di Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, è illuminante per capire cosa si agita nel mondo dei sindacati italiani e in particolare la posizione di Maurizio Landini, leader della Cgil. "Lo sciopero è lo strumento più nobile di cui disponga il sindacato democratico. Ma è anche il più radicale. Lo abbiamo fatto con i metalmeccanici, con la componentistica dell'automotive, lo faremo con il trasporto locale e ovunque manchi un'alternativa negoziale", ha ricordato Sbarra, sottolineando che "usarlo in modo automatico, ideologico, compulsivo, porta a un suo indebolimento anche simbolico. Allontana le persone dal sindacato e conduce all'irrilevanza".

 

 

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"Inutile girarci intorno: da qualche anno c'è una componente ideologica che tende a sovrapporre rappresentanza politica e sindacale. Un approccio movimentista e novecentesco legittimo - sottolinea Sbarra tirando in ballo Landini -, ma distante anni luce dall'impostazione Cisl e dai bisogni di lavoratori e pensionati che vogliono risposte concrete e non seguire bandiere. Con questa vocazione noi cerchiamo di promuovere il dialogo tra riformisti, verso una condivisione su scelte strategiche che impone responsabilità e autonomia. Contro ogni populismo, politico o sociale". 

 

 

 

 

"Politica la facciamo tutti - conclude Sbarra -. C'è chi fa politica sindacale, come la Cisl, e chi, come Landini, vuole forse farsi aggregatore politico di un'ampia area partitico-sociale. Ma strizzare l'occhio ai partiti, fare da traino a un'opposizione che non ha bisogno di collateralismi, parlare per il terzo settore e l'associazionismo, non fa bene a nessuno".