La polemica

Marcello Gemmato, l'opposizione gli dà l'assalto per uno spot

Annarita Digiorgio

Pur di distogliere l’attenzione dall’ennesima sconfitta, il Pd monta una nuova polemica rilanciando un articolo del Fatto Quotidiano che vuole colpire il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato. L’esponente di Fratelli d’Italia, di professione farmacista, possiede il 10% di una società che gestisce tre poliambulatori a Bitonto (provincia di Bari). Tutto regolare e approvato dal garante per la concorrenza che ha sottolineato come «non sussista alcuna situazione di incompatibilità». Ma perla sinistra il peccato degli ambulatori privati, anzi di Gemmato, è aver pubblicizzato sul sito di fornire questi servizi «senza dover attendere i lunghi tempi del servizio sanitario pubblico».

Questo per Elly Schlein diventa addirittura frutto di un complotto ordito dal governo per smanetellare la sanità pubblica a favore delle destre. La segretaria del Pd pubblica delle cartoline segnaletiche con l’immagine di Gemmato: «La destra non sta smantellando la sanità pubblica per sciatteria, ma per un preciso disegno. E chi ci guadagna? Solo loro, la destra» come se non esistessero le cooperative sanitarie di sinistra. «Ormai è chiaro, anche l’eliminazione dalla manovra del piano di assunzioni straordinario che avevano promesso è un modo per favorire la sanità privata, la loro sanità privata», continua Schelin. «È assolutamente evidente che un sottosegretario alla Salute con un palese conflitto di interessi non possa rimanere un minuto di più in quel ruolo».

 

 

A rispondere alle accuse è direttamente Gemmato: «Una sinistra bugiarda e rancorosa che non sa più a cosa appigliarsi. Le polemiche stanno a zero» si difende l’esponente di Fdi, che spiega: «Ho il 10% di una società senza averne alcuna responsabilità di gestione (figuriamoci poi dei contenuti del sito internet); non esiste alcun conflitto di interessi come certifica il Garante della concorrenza; con il governo Meloni e il ministro Schillaci ci stiamo occupando del problema delle liste di attesa creato dalla mala gestione di decenni di sinistra al governo». In suo sostengo anche il capogruppo di Fdi alla Camera Tommaso Foti: «Nonostante le solite sinistre cantilene, solo col governo Meloni per il Fondo Sanitario Nazionale sono stati stanziati 3 miliardi in più per il 2024, quattro per il 2025 e 4,2 per il 2026, per un totale di 11,2 miliardi.

Con l’attacco ad personam di oggi, ennesimo buco nell’acqua per queste opposizioni ciarliere». Da Fdi interviene anche Giovani Donzelli: «Ogni elezione che perdono reagiscono scendendo un gradino di più oltre il ridicolo. Invece di chiedersi perché non vengono scelti dagli italiani ed elaborare una proposta credibile, pensano di risolvere tutto attaccando e delegittimando personalmente qualcuno di centrodestra».

La cosa incredibile è che pur di attaccare il governo, la sinistra se la prende coi lavoratori della sanità privata che, insieme al pubblico, contribuiscono alle cure e alla salute della collettività. Proprio in Puglia, governata da Pd e M5S, il presidente Emiliano stanzia 700 milioni l’anno ai privati per i servizi sociosanitari, e qualche mese fa ha dato 40 milioni di euro alle cliniche ecclesiastiche proprio per abbattere le liste d’attesa. «Questo nuovo accordo», così lo presentava Emiliano, «è un passo significativo nella gestione delle liste di attesa in Puglia, dimostrando l’impegno della giunta nel migliorare il servizio sanitario regionale attraverso l’uso ottimale delle risorse disponibili e la collaborazione con il settore privato accreditato». Tra gli accreditati non figurano quelli di Gemmato.