L'agguato

Report, "bomba sulla Liguria a urne aperte": esplode la polemica, cosa andrà in onda domenica

Un servizio "a orologeria", che cadrà sulla testa dei candidati governatori della Liguria (e in particolare su quella di Marco Bucci, del centrodestra) proprio mentre i cittadini saranno alle urne per votare. Quando Sigfrido Ranucci ha annunciato urbi et orbi nel suo pellegrinaggio televisivo i contenuti della prima puntata di Report, tutti si sono concentrati ovviamente sulle allusioni al Ministero della Cultura, ai "due nuovi casi Boccia, al maschile" e sul consigli dato al ministro Alessandro Giuli, "meglio per lui se si guarda la partita". 

In effetti, quelle parole hanno poi portato alle dimissioni di Francesco Spano, il capo di gabinetto di Giuli, e a un nuovo terremoto dentro al Ministero, con acque agitate anche dentro a Fratelli d'Italia con diversi esponenti che da giorni, e a volte con toni decisamente sopra le righe, contestavano la nomina dello stesso Spano in virtù anche della sua vicinanza a Giovanna Melandri e al mondo del centrosinistra.

 

 

 

Ma Ranucci aveva regalato altre anticipazioni potenzialmente deflagranti: "Ricostruiremo la vicenda giudiziaria che ha riguardato la Liguria, noi andremo in onda il 27 ottobre e il 30 il tribunale di Genova deciderà sulle richieste di patteggiamento. E poi ricostruiremo il sottobosco che si è mosso in questa vicenda, sconosciuto ai più". In mezzo alle due date, e Ranucci non ha nemmeno fatto lo sforzo di ricordarlo, le elezioni regionali anticipate proprio a causa delle dimissioni del governatore Giovanni Toti. "Lui non c'entra, c’entra chi lo ha aiutato nella campagna elettorale", puntualizzava ancora il giornalista. L'inchiesta andrà in onda come detto a urne aperte: mentre Report comincia (domenica sera, ore 20.55, su Rai 3), molti liguri saranno ai seggi, che chiudono alle 23 per riaprire poi il giorno dopo, lunedì 28 ottobre, dalle 7 alle 15

 

 

 

"Tutti si riempiono la bocca col silenzio elettorale - ha detto Ranucci - ma questo non riguarda i giornalisti, riguarda i partiti". E se qualcuno lo contesterà per la scelta di sganciare la bomba sul voto, replica sprezzante: "Ma io ho già la valigetta pronta per la commissione di vigilanza Rai".

 

 

 

"Mi sembra fuori luogo, ma ovviamente sono liberi di fare ciò che credono - è il commento piuttosto amareggiato di Toti, sul Giornale -. Ho una mia opinione, vorrebbero essere 'censurati' per aumentare così il clamore, ma non tocca certo a me dire cosa accadrà. E credo che quella di Report sia un'operazione di fiancheggiamento politico, proprio da parte loro che si professano paladini del giornalismo imparziale. Io non ho mai creduto in questa storia del giornalismo imparziale e l'ho sempre espresso con le mie idee liberali".