Scoppia il caso
Fassino, il consiglio d'Europa contro i poliziotti italiani? "Polemiche strumentali", scoppia il caso
"Prima di rilasciare sdegnate dichiarazioni sul Rapporto Ecri (la Commissione del Consiglio d'Europa su discriminazione e razzismo), sarebbe necessario almeno leggere quel Rapporto, il quale non accusa l'Italia, né le sue forze dell'ordine di razzismo": le ultime dichiarazioni di Piero Fassino sul rapporto del Consiglio d'Europa hanno scatenato una vera e propria bufera politica. Per diversi esponenti di centrodestra, il dem avrebbe di fatto difeso una presa di posizione contro i poliziotti italiani.
"Nel Rapporto - ha detto Fassino - si obietta giustamente all'utilizzo, in particolare nei confronti di Rom e migranti provenienti dall'Africa, della categoria della 'profilazione razziale', formula che peraltro contrasta esplicitamente con l'art. 3 della Costituzione che vieta qualsiasi discriminazione di razza". E ancora: "Anziché suscitare polemiche strumentali, si raccolgano le raccomandazioni conclusive del Rapporto, volte a favorire politiche di contrasto a ogni forma o rischio di discriminazione, a partire dalla istituzione anche in Italia - come hanno fatto già quasi tutti Paesi del Consiglio d'Europa - di una Autorità indipendente contro le discriminazioni".
“Da che parte sta Fassino? Noi sempre con le Forze dell'Ordine”, ha commentato Anastasio Carrà, deputato della Lega. A fargli eco la senatrice del Carroccio Mara Bizzotto, che in una nota ha dichiarato: "L’ipocrisia della sinistra è arrivata puntuale: Piero Fassino difende il vergognoso rapporto dell’Ecri che attacca e infanga il lavoro delle nostre donne e dei nostri uomini in divisa. A chi ci accusa di polemiche strumentali, chiarisco che non c'è alcuna profilazione razziale da parte delle Forze dell'Ordine italiane ma, evidentemente, gli hanno ‘rubato’ le parole di bocca”.