Indagato

Verona, migrante ucciso. Gasparri al fianco del poliziotto: "Sono a disposizione"

Roberto Tortora

Aveva ucciso Moussa Diarra, un 26enne originario del Mali, con un colpo di pistola dopo che, nella stazione di Porta Nuova a Verona, si era scagliato contro gli agenti armato di un coltello. L’uomo era in stato di alterazione e aveva danneggiato prima la biglietteria, poi la tabaccheria e infine anche alcune vetture in sosta nel parcheggio dello scalo. Ora, il poliziotto in questione è indagato per eccesso colposo di legittima difesa.

Il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, si è subito lanciato in difesa dell’agente: “Sono personalmente a disposizione per la tutela morale, legale e ogni forma di assistenza per l’agente della Polizia di Stato, a lui va dato ogni tipo di sostegno”.

 

 

 

Tre i colpi di pistola esplosi, uno ha colpito al petto Diarra, uccidendolo. Le telecamere lo avevano ripreso mentre aggrediva degli operatori della Polizia locale, costretti ad allontanarsi e a chiedere supporto per sfuggire alla sua furia.

Felice Romano, segretario generale del Siulp, il sindacato maggioritario del Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, scrive in una nota: “Avevamo scelto di non commentare il drammatico epilogo che ieri mattina ha visto un giovane originario del Mali perdere la vita presso la Stazione di Verona. Sia per non interferire con il lavoro degli organi inquirenti, sia per il rispetto del collega che, suo malgrado, si è trovato a dover intervenire per cercare di evitare tragici scenari quali quelli che, purtroppo, la cronaca quotidiana restituisce con inesorabile puntualità. Credevamo invero che i toni del comunicato stampa divulgato dalla procura della Repubblica d’intesa con il vertice provinciale della Polizia di Stato fossero tali da evitare l’insorgenza di strumentalizzazioni, rassicurando l’opinione pubblica circa l’oggettiva valutazione di quanto occorso, agevolata dalla disponibilità delle immagini dell’impianto di videosorveglianza. Ma evidentemente ci sbagliavamo”.

 

 

 

Giuseppe Cruciani, speaker de La Zanzara, si accoda alla difesa dell’uomo di Stato: “Un poliziotto, aggredito con un coltello e che ha sparato uccidendo l’aggressore alla stazione di Verona, è ora sottoposto a un’indagine per capire se ha esagerato… è pazzesco, questo poliziotto non va indagato, va premiato!”.