A piedi uniti

Il generale Vannacci stronca Andrea Orlando: "Una Decima nel posto giusto"

"Una Decima per Marco Bucci". A poche settimane dalle elezioni regionali in Liguria, scende in campo anche il generale Roberto Vannacci. E lo fa scatenando una prevedibile rivolta nel centrosinistra, già preoccupato di perdere il controllo della Regione che tutti, dopo la maxi-inchiesta di Genova e le dimissioni dell'ex governatore Giovanni Toti (dopo 2 mesi di arresti domiciliari) davano già ad appannaggio di Pd e campo largo (nel frattempo disintegratosi).

"Non sono spezzino perché alla Spezia sono solo nato. Ma se esistesse lo ius soli, come vorrebbe la sinistra, allora lo sarei", spiega Vannacci in un appuntamento elettorale a Sarzana, a sostegno del sindaco di Genova Bucci, candidato governatore del centrodestra contro l'ex ministro e uomo forte del Pd in regione, Andrea Orlando. Al fianco della senatrice Stefania Pucciarelli, l'autore del best seller politicamente scorretto Il mondo al contrario ed eurodeputato della Lega (campione di preferenze lo scorso giugno) spiega: "Il luogo di nascita potrebbe essere solo il luogo dove in quel momento uno si trova ma non trasmette quello che invece trasmettono famiglia, sangue, tradizioni, storia. Voi siete liguri e vi riconoscete in quelle che sono le peculiarità del gruppo sociale che rappresentate. Chi si oppone al centrodestra in Liguria l'identità ligure vorrebbe cancellarla, dicendo che siamo tutti uguali, vorrebbe aprire le frontiere".

 

 

 

Dopo aver affrontato temi crucuali anche per la Liguria come immigrazione e microcriminalità, ecco la provocazione: "Vogliamo un'amministrazione che non ha mai cercato di favorire la costruzione di infrastrutture? Che si è opposta alla costruzione della Gronda? Che si oppone all'ingrandimento del porto di Genova? Che ci vieti di usare le nostre auto e ci imponga di spendere per comprare auto elettriche? In Liguria dobbiamo vincere a tutti i costi. Mi raccomando la 'decima' fatela nel posto giusto". Il riferimento alla Decima Mas, con tanto di maglietta, aveva già fatto infuriare sinistra e anti-fascisti in servizio permanente attivo già in occasione delle scorse elezioni europee.

 

 

 

 

Nel frattempo Orlando, sempre più in difficoltà stando agli ultimi sondaggi, si affida a Repubblica per chiamare a raccolta gli elettori che non si riconoscono nel centrodestra: "Bucci sta affrontando temi cruciali come il taglio delle liste di attesa o la costruzione di ospedali come Wanna Marchi vendeva in tv le sue facoltà magiche per far dimagrire", è l'attacco del candidato dem. "La bandiera del centrodestra di Bucci è Gratarola, l'assessore allo sfascio della sanità dell'era Toti. Della regione dove per colpa delle liste di attesa ogni ligure spende in media 900 euro l'anno per curarsi nel privato: il dato peggiore d'Italia".

"E' anche nostro dovere ricordare ai liguri che votando Bucci voteranno il terzo mandato di Toti e tutto quello che è stata la sua esperienza di governo - continua nella sua intemerata Orlando -. Sono ancora convinto che la gran parte dei liguri non si siano assuefatti ancora a certe pratiche. Possiamo anche far finta - conclude l'ex ministro di Lavoro e Giustizia - non ci siano stati inquinamenti del voto delle tornate precedenti o che la mafia in Liguria non esista, ma i riflessi degli anni di governo finiti sotto inchiesta pesano su tutto, compresa l'attrattività della regione per gli stessi investitori. Anche l'ultimo capitolo della vicenda di Aldo Spinelli, con il Consiglio di Stato che ha annullato la concessione sul terminal container, dimostra che favorire gli amici degli amici può generare solo incertezza".