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L'aria che tira, Crippa sfotte Parenzo: "Ah, se c'è lui...", attimi di gelo

"Da parte dei parlamentari c'è stata un'adesione spontanea per sostenere Matteo Salvini di fronte a un processo politico e quindi saremo a Palermo sia giovedì che venerdì per sostenere il segretario federale della Lega che è sotto processo con una richiesta di accusa per aver difeso i confini dell'Italia": Andrea Crippa, vicesegretario della Lega, lo ha detto a Ludovica Ciriello, inviata de L'Aria che tira su La7, che gli aveva chiesto se ci fosse stata una sorta di chiamata alle armi per la prossima udienza di Open Arms, il processo che vede imputato Salvini con le accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio. 

"Non c'è stata nessuna imposizione né chiamata alle armi. C'è stata un'adesione spontanea da parte di parlamentari e consiglieri regionali", ha ribadito Crippa. "Ma suona un po' come una chiamata alle armi perché è un metodo un po' bizzarro di convocare forze parlamentari fuori da un'aula di tribunale", ha controbattuto l'inviata. E il vice di Salvini ha risposto facendo una precisazione: "Non andremo fuori da un'aula di tribunale, andremo in una piazza, i parlamentari sono liberi, mi sembra, di andare in ogni piazza d'Italia e quindi spontaneamente i parlamentari della Lega venerdì 18 ottobre saranno a Palermo. Non c'è nessuna chiamata alle armi, la chiamata alle armi forse è una comunicazione strumentale che fa qualche televisione".

Guarda qui l'intervento di Crippa a L'Aria che tira

 

 

 

"Un attimo che c'è David", lo ha interrotto poi la Ciriello. E Crippa ironicamente ha commentato: "Ah ecco, ora capisco la domanda se c'è Parenzo in televisione". Il conduttore prima ha riso e poi all'ospite in collegamento ha chiesto: "È curioso perché se ci fosse un imputato qualunque non avrebbe la possibilità di avere una manifestazione di persone fuori dal tribunale. La serenità di quel processo e di quei giudici viene un po' compromessa se Salvini dice: c'è la piazza, l'Italia è con me, non mi dovete processare. È un po' diverso no?". "Sono stati i parlamentari che hanno voluto sostenere Salvini andando in presenza a Palermo per cercare di dargli manforte anche dal punto di vista psicologico, perché umanamente quando si è sotto processo e si rischiano sei anni di galera, non è facile - ha replicato Crippa -. Quindi la vicinanza di coloro che rappresentano la Lega nelle istituzioni mi sembra doverosa nei confronti del segretario. L’obiettivo non è quello di mettere sotto pressione i magistrati, ma di dimostrare vicinanza a una persona che per aver difeso i confini del mio e del suo Paese rischia sei anni di galera".