Il faccia a faccia

Bruno Vespa "2 ore dalla Meloni a Palazzo Chigi": tam tam impazzito dalle sacre stanze

Clamoroso a Roma: nel giro di pochi minuti si diffonde la voce di un incontro tra Giorgia Meloni e Bruno Vespa. Il giornalista Rai e conduttore di Porta a Porta, la storica "terza camera" televisiva della politica italiana, è stato infatti intercettato sotto Palazzo Chigi dai cronisti che stavano raccogliendo indiscrezioni e rumors su una giornata molto intensa per il governo e per la maggioranza, con gli stalli in Parlamento sulla nomina di Francesco Saverio Marini come giudice della Corte Costituzionale e in Commissione di Vigilanza Rai sulla conferma di Simona Agnes come presidente di viale Mazzini. 

Vespa è stato nello studio del presidente del Consiglio per circa due ore. "L'ho intervistata per il libro", ha spiegato il decano dei giornalisti politici italiani ai colleghi che gli chiedevano conto del faccia a faccia con la premier. Alla domanda se il tema dell'incontro fosse stato il voto sulla Consulta, e se la leader di Fratelli d'Italia fosse arrabbiata per l'ennesima fumata nera, Mister Porta a porta ha risposto secco: "Abbiamo parlato di tante cose, non era certo la Consulta l'argomento". Non si è parlato neanche dell'estromissione di Porta a Porta dalle celebrazioni della Rai, gli è stato chiesto? "No, no, quando si parla di un libro si parla di temi molto più generali, era per il libro. Sto vedendo tutti i leader". Il libro "uscirà a fine ottobre", ha poi aggiunto Vespa. E come sempre sarà il caso editoriale di fine anno, campione di vendite a Natale nonché succosa materia di dibattito tra i partiti e i parlamentari, davanti a microfoni e taccuini e dietro, tra corridoi e segrete stanze.

 

 

 

Come detto, per maggioranza e opposizione è stata una giornata intensa, cominciata in mattina quando nel centrodestra hanno capito di non avere numeri sufficienti per eleggere Marini alla Consulta, anche a causa dell'Aventino di Pd e Movimento 5 Stelle che hanno deciso di astenersi e provocando la rabbia della maggioranza per l'ostruzionismo, anche perché Giuseppe Conte, ex premier oggi leader dei grillini, su X ha parlato addirittura di "paranoia FdI" alla ricerca dei "traditori". Una sparata che ha provocato la reazione furibonda di Tommaso Foti, capogruppo dei meloniani alla Camera, che in studio a Tagadà su La7 ha bollato le parole di Conte come "roba da ospedale psichiatrico".