Campo largo

L'aria che tira, Renzi umilia Conte: "Avevo dei dubbi, lui me li ha tolti". L'annuncio che cambia tutto

"Io voglio far vincere De Pascale, lui  vuol far perdere Schlein. Questa è la differenza". Sceglie lo studio di L'aria che tira su La7, Matteo Renzi, per rispondere a Giuseppe Conte. Il campo largo è esploso, e la colpa, sottolinea il leader di Italia Viva, è tutta colpa dei veti del Movimento 5 Stelle

"Io in Emilia Romagna avevo anche qualche dubbio se mettere il simbolo, ma Conte me li ha tolti tutti. Il simbolo di IV ci sarà, noi in Emilia Romagna governiamo già. E' casa nostra, porte spalancate ma non andiamo via da casa nostra". Gli ospiti, insomma, non sono i renziani ma i grillini, all'opposizione di Stefano Bonaccini.

Altrettanto delicata la composizione del centrosinistra in Liguria: "Ho parlato con Elly Schlein, ho parlato con Andrea Orlando e abbiamo deciso di non presentare la lista e abbiamo dato libertà di voto - spiega l'ex premier -. In Emilia Romagna stiamo nel centrosinistra che considero casa anche mia, e non accetto lezioni da chi non sa scegliere tra Trump ed Harris".

E ancora: "Conte dice, Renzi in Emilia Romagna non lo voglio. Suggestivo. In Emilia Romagna abbiamo sostenuto Bonaccini per 10 anni, avevamo un assessore e tre consiglieri regionali. Conte è all'opposizione di Bonaccini. Noi non dobbiamo entrare in maggioranza, sono i 5 stelle che sono all'opposizione e devono entrare. Dice, metti veti? No. Portino voti, se li hanno. Io voglio far vincere De Pascale, è Conte che vuol far perdere Schlein. Noi saremo sulla scheda con il nostro simbolo, non abbiamo veti ma non andiamo via da casa nostra e non pensiamo che un occupatore abusivo dal punto di vista politico venga a dire a noi dove dobbiamo stare. Se ci vuole stare bene, se no è un problema suo. Quella è la casa che noi abbiamo contribuito a costruire, Conte l'ha bombardata dall'opposizione".

"Non intendo rispondere alle diffamazioni di Conte - conclude Renzi, questa volta sui social tramite la sua e-news -, insulti dettati dal suo rancore privato e dal suo risentimento personale per la vicenda Draghi. Gli ho chiesto di fare un confronto pubblico in tv, davanti a milioni di italiani: in un confronto televisivo diretto, le bugie e le fake news si sgonfiano. Chissà se Conte accetterà".