Vincenzo De Luca: "Schlein e Conte? Francamente umiliante", l'ultima rovinosa piroetta

C'era una volta il Vincenzo De Luca che umiliava il Movimento 5 Stelle, etichettando i grillini come "scappati di casa" e "incapaci di fare la 'O' con il bicchiere". Dimenticatelo, perché oggi il governatore Pd della Campania compie un'altra, tragicomica piroetta ideologica e in una intervista a La Stampa si lancia in un elogio di Giuseppe Conte. Tutto in nome della realpolitik, perché l'esplosione del campo largo e la rottura tra dem e 5 Stelle apre scenari inquietanti a livello elettorale per i progressisti.

"'Campo largo' è un'espressione bizzarra, che segnala la nostra lontananza anche linguistica dalle persone normali? Loro parlano di coalizione, di alleanza politica, o se vuole di centrosinistra", spiega De Luca. "Evitiamo di perderci nella piccola cronaca politica, e rimaniamo alla questione fondamentale: per superare questo governo occorre proporre all'Italia una coalizione credibile e un programma che parli alla maggioranza degli italiani. A questo problema, tutti sono chiamati a dare una risposta".

 

 

 

"Non credo che servano i veti. Ma serve certamente la coerenza politica, che è quello che si deve pretendere da tutti guardando al futuro e ai problemi di sostanza. Siamo in una fase politica di grande fibrillazione". "L'alternativa - continua il governatore - sarebbe quella, francamente umiliante, di dichiarare di fronte al popolo italiano di non essere in grado di proporre una credibile svolta politica. Qualcuno se la sente di fare questa scelta?", afferma ancora. E sulle Regionali: "Non credo sia in discussione il risultato emiliano, al di là delle alleanze. Ma nelle altre regioni si possono aprire problemi".

 

 

 

Lo scontro è soprattutto tra Matteo Renzi e Conte: "Credo che Elly Schlein abbia assunto la sola posizione ragionevole possibile. Oggi anche chi critica l'azione del governo, ci pone alla fine la solita domanda: ma l'alternativa che proponete qual è?". "E' giusto insistere in maniera ossessiva sulla necessità di costruire una coalizione, sui punti di programma su cui si registrano convergenze. Poi, dopo questi mesi, occorrerà avviare con pazienza, e il coinvolgimento di forze intellettuali e competenze esterne ai partiti, il lavoro di messa a punto di un programma di governo credibile".

 

 

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Ora, conclude, il Movimento a guida Conte è un alleato affidabile: "I Cinque stelle hanno conosciuto una fase iniziale di rottura, di messa in discussione della politica di casta, con parole d'ordine a volte improbabili, con eccessi di toni, con irriverenza. Ma insomma hanno raccolto un'esigenza di innovazione radicale rispetto al trasformismo politico. Poi c'è stata l'esperienza di governo. Oggi guardo con rispetto al problema di costruire un'organizzazione solida, e di promuovere un radicamento nei territori, anche con la messa in discussione dei due mandati. E' un lavoro difficile".