Grattarsi la pancia

Pd, l'ultima proposta di legge: irreperibili per decreto

Una bella proposta di legge per "vietare" di lavorare. Ci si permetta la sintesi, certo un poco estrema, ma questo è quanto proposto dal Pd. Si tratta della proposta di legge "Lavoro poi stacco", proposta per il "diritto alla disconnessione del lavoro". Ad avanzarla i deputati Pd, Arturo Scotto, primo firmatario, la capogruppo, Chiara Braga e la vicepresidente della Camera, Anna Ascani, oltre al direttivo della associazione 'L'asSociata', presieduta da Luca Onori

"Abbiamo proposto una legge intitolata 'lavoro poi stacco' perché il lavoro non può invadere la vita privata delle persone, perché lavoro di qualità vuol dire lavoro pagato il giusto e non precario, ma anche lavoro distinto dai tempi di vita di ciascuno di noi. È una battaglia di civiltà che faremo come Partito democratico e che allargheremo a tutto il Parlamento perché diventi legge il prima possibile", ha spiegato Ascani presentando la legge che mira a garantire, ci si conceda un'altra sintesi, il "diritto all'irreperibilità". 

"Anche se le tecnologie ci rendono costantemente connessi questo non può far sì che i tempi di lavoro si dilatino all'infinito e che la nostra reperibilità diventi un fatto scontato ben al di fuori di quello che la legge prevede", ha aggiunto sempre Ascani. Da parte sua, Scotto ha spiegato che si tratta di "una proposta che parte innanzitutto da una domanda che viene da fuori ed è una delle cose più importanti perché attorno al tema del diritto alla disconnessione c'è una mobilitazione che attraversa tutte le generazioni". 

Ciascun lavoratore e ciascuna lavoratrice "ha il diritto alla disconnessione" perché "nessuno può vedere sacrificato il proprio tempo di vita sulla base esclusivamente del volere del datore di lavoro", ha spiegato ancora Scotto. "Chiederemo di calendarizzare questa proposta rapidamente, è una sfida anche alla destra, la cui idea del mercato del lavoro è simile a quella di un supermarket. Oggi la Lega ha depositato un disegno di legge che prevede l'utilizzo di voucher anche per minori, specie nel settore turismo. Non possiamo far passare questa idea di lavoro", ha alzato il tiro Scotto, mettendo nel mirino anche il Carroccio. Già, non sia mai: lavorare!