Decreto flussi

Ong, il piano del governo per "neutralizzare" il gioco sporco degli aerei

Lo schema di decreto flussi, arrivato oggi, venerdì 27 settembre, sul tavolo del Consiglio dei ministri prevede "disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, nonché di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale". Il provvedimento, ha fatto sapere il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, si compone di quattro parti: "Dare effettività agli ingressi regolari e al collegamento col lavoro; rendere il contrasto al caporalato, qualcosa di più effettivo facendo emergere dalla condizione di sfruttamento il lavoratore in nero; maggiori garanzie di identificazione del migrante che arriva irregolarmente; un esame più accurato dei ricorsi contro i dinieghi delle domande di protezione".

Diverse direttrici, quindi, con l'obiettivo pero' di arrivare ad "una riforma organica". E proprio per questo motivo, ha osservato ancora Mantovano, si è deciso di prendere tempo, di valutare meglio le misure. La discussione si è protratta in Cdm, poi sono stati il premier Giorgia Meloni e il sottosegretario a sottolineare l’opportunità di dare il via libera al decreto legge nel prossimo Consiglio dei ministri. "Non c’è nessun contrasto nel governo", c’è bisogno di "qualche affinamento" al testo, ha chiarito Mantovano.

Tra le norme contestate dall'opposizione ci sono quelle sul coordinamento degli aerei delle ong impegnati nella ricerca di migranti nel Mediterraneo. "Gli aeromobili privati, anche a pilotaggio remoto, che, partendo o atterrando nel territorio italiano, effettuano attivati' non occasionale di ricerca finalizzata o strumentale alle operazioni di soccorso" hanno - si legge nel testo - "l'obbligo di informare di ogni situazione di emergenza in mare, immediatamente e con priorità, l'Ente dei servizi del traffico aereo competente e il Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo responsabile per l'area ni cui si svolge l'evento, nonché i Centri di coordinamento del soccorso marittimo degli Stati costieri responsabili delle aree contigue".

Il pilota in comando deve attenersi alle indicazioni operative del Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo responsabile, nei casi di violazione delle disposizioni, "salvo le sanzioni penali quando il fatto costituisce reato, si applica al pilota in comando dell'aeromobile la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 2.000 a euro 10.000".

Poi c'è anche il tema degli stranieri vittime di sfruttamento del lavoro. Se chi viene sfruttato (con evidenza di situazioni di violenza o abuso o comunque di sfruttamento del lavoro) contribuisce utilmente all'emersione dei fatti e all'individuazione dei responsabili, il questore può rilasciare "con immediatezza, un permesso di soggiorno per consentire alla vittima e ai membri del suo nucleo familiare di sottrarsi alla violenza o allo sfruttamento". Il permesso di soggiorno recherebbe in quel caso la dicitura "casi speciali", ha la durata di sei mesi e potrebbe essere rinnovato per un anno.