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Elon Musk, la mamma: "Balle su Meloni, sono tornata in hotel con lui"

Francesco Specchia

«A wonderful evening. I went back to the hotel with Elon», è stata una serata meravigliosa, ma sono tornata in hotel con Elon. Maye Musk, madre di Elon, possiede un umorismo affilato almeno quanto il suo leggendario spirito di sopravvivenza. Sicché, dopo la straniante smentita del magnate sudafricano all’illazione sulla sua futuribile liaison con Giorgia Meloni issata al gossip mondale su un intreccio di sguardi da parte del blogger Simmon Goddeck; be’ ecco che la madre giunge in soccorso, mentre quella sera, se ne stava incollata alla sinistra del figlio, in abito strassato e catarifrangente, al desco della cerimonia dei premi all'Atlantic Council, a New York. E questo sebbene i mass media l’avessero bellamente ignorata. E la cosa stride parecchio, con l’ineffabile vulgata muskana: perché Maye, la great Mom, la grande madre americana, è tutto tranne che un soggetto ignorabile.

UNA VITA DIFFICILE
Secondo le biografie (anche quelle dem, più critiche verso il figlio ingabbiato nel “virus trumpiano”) Maye Musk risulta come una sorta di mix fra la romanzesca Moll Flanders e l’eterea Audrey Hepburn. Simbolo di tenacia e lungimiranza, innervata dal sogno americano e da un profondo senso della famiglia, Maye ha saputo risorgere dalle difficoltà non solo per sopravvivere, ma avere anche successo. Modella, nutrizionista, attivista e scrittrice, Maye è nata a Regina, in Canada nel 1948, ma è cresciuta in Sudafrica. È arrivata a Pretoria nel 1950 con la sua sorella gemella, Kaye, e i suoi genitori Joshua e Winnifred Haldeman. Era gente che amava l’avventura: volavano in un piccolo aereo sul deserto Kalahari, attraversavano la Savana africana come ora lei attraverso i dintorni di Park Avenue, sognavano un mondo migliore.

 


Maye è diventata modella a soli 15 anni (è stata Miss Sudafrica nel ’69), e ha vissuto una terribile situazione personale negli anni che è stata sposata con Errol Musk, il padre di Elon. Ingegnere elettromeccanico, legato agli oscuri affari di una miniera di smeraldi di cui era socio, è stato definito dal figlio Elon come «un essere umano terribile». In ogni racconto biografico sia Elon, che i fratelli Kimbal e Tosca, riconoscono il ruolo determinante della mamma nella loro crescita e sviluppo creativo e professionale. Per Maye l’ex marito era «un manipolatore che ha abusato fisicamente, emozionalmente e finanziariamente di lei e la sua famiglia». Dopo diversi processi, la donna riuscì ad emigrare con i suoi figli in Canada e lì si è dedicata alla ricostruzione di una nuova vita personale e professionale. Tra l’altro, Maye è stata anche una delle prime modelle a livello professionale e, dopo i cinquant’anni, pioniera nel lasciarsi i capelli bianchi senza tingere. È stata testimonial di Virgin America, Swarosky, Revlon, Cover Girl e Clinique, ed è apparsa nelle copertine di Elle, L’Officiel e New York Magazine. Per dire. Affari, bellezza e emozioni sono il suo pane quotidiano.


Nel suo libro best seller A woman makes a plan: advice for a lifetime of adventure, beauty, and success, Maye racconta che ha sempre voluto fare dei suoi figli creature quasi bibliche, esseri «indipendenti, amabili e oneste, che lavorassero duro per fare cose buone». «Non li ho mai trattati come bambini né rimproverati» scrive Maye «non ho mai detto loro che cosa dovevano studiare. Semplicemente, mi dicevano cosa stavano studiando. Non ho mai controllato i loro compiti, quella era una loro responsabilità».

LA FUGA DEL VISIONARIO
Quando Elon, a 17 anni scappò in America in cerca di fortuna con soli 4000 dollari in tasca, lei non fece un plissè, tacciata di anaffettività, nonostante l’inconfessato tumulto nel cuore. La libertà, insomma, come valore assoluto e percorso esistenziale. Oggi Maye Musk è una modella famosa (i ragazzini frequentatori di X e dei social direbbero “beauty cougar”) anche in Cina, dove da poco ha aperto un account seguitissimo su Weibo. Successivamente, ha lasciato il mondo della moda per dedicarsi alla nutrizione, laureandosi all’università e facendo due master. Un svolta di vita per uno sghiribizzo personale: s’era intignita di voler perdere 25 chili di troppo. Li ha persi. Mrs Musk è ancora l’arma segreta di Elon, è il suo booster naturale. Non è un caso che, ieri all’intervento succitato delle madre il figlio abbia sfruttato l’assist, scrivendo: «Vero». Che è probabilmente lo stesso commento che Elon espresse quando Maye gli disse: «Sospetto che tu viglia diventare uno dei padroni dell’universo». Vero. E, alla fine, sono tornati a braccetto, la sera, dopo un cena ottima e abbondante di gossip e buoni auspici...