Accerchiato

Roma, Roberto Gualtieri massacrato dal Pd: ha smantellato una tendopoli

Il Pd si spacca. Ma questa non è una novità. Ciò che incuriosisce è che il Nazareno si divida proprio dopo un'iniziativa (giusta) del sindaco di Roma Roberto Gualtieri. L'ex ministro dell'Economia ha provveduto allo sgombero di una tendopoli dei senza fissa dimora a Roma, in via Pretoriano. Sono state identificate 19 persone, tutti uomini tra i 35 e i 40 anni provenienti da Paesi africani. Ma il blitz del Campidoglio ha scatenato l'ira di Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria nazionale del partito: "Un fatto grave e allarmante. Non possono essere gli sgomberi improvvisi, possibili cancellate di difesa, tentativi di cancellazione degli esseri umani più fragili gli strumenti di fronte alla marginalità e al disagio crescente. Abbiamo la responsabilità di trovare rapidamente risposte concrete nel rispetto delle tante persone che vivono in strada come unica possibilità".

Immediata la risposta di Roberto Gualtieri, che ha ribadito la bontà del suo operato: "Non è di fendenti che abbiamo bisogno ma di politiche, di umanità, di un cambiamento congiunto senza strappi né fratture". Dall'opposizione, il Movimento Cinque Stelle contesta il fatto che l’assessora capitolina alle Politiche sociali, Barbara Funari, avrebbe dichiarato di non essere stata informata: "Apprendiamo con un certo stupore che Funari non fosse al corrente dello sgombero — hanno stigmatizzato Antonio De Santis, ex assessore al Personale nella giunta Raggi, e la consigliera nel I Municipio Federica Festa —. Una notizia che ci lascia interdetti. Se questo è il primo segno di una svolta autoritaria intrapresa in vista del Giubileo, siamo davanti a un pasticcio umanitario e amministrativo".

 

 

In questi mesi l’assessora Funari ha difeso l’ipotesi originaria, l’allestimento di una tensostruttura da 70 posti con servizio 24 ore su 24, in piazza dei Cinquecento, davanti alla stazione Termini. E però, anche su pressione dei residenti dell’Esquilino che hanno trovato sponda, tra gli altri, nella deputata della Lega Simonetta Matone, Ferrovie ha comunicato la fine anticipata dei lavori e la necessità di recuperare il pieno utilizzo dell’area. Da qui l’alternativa individuata a San Lorenzo, dove però dovrebbero essere installati container a due piani in grado di ospitare solo 30 persone.