L'ennesimo addio

Calenda, lascia anche Mara Carfagna. Azione: "Grave e incoerente"

"Prendiamo atto con rammarico della decisione di Mariastella Gelmini, Giusy Versace e Mara Carfagna di lasciare un partito che le ha accolte e valorizzate in un momento particolarmente critico del loro percorso politico": lo si legge in una nota di Azione, il partito di Carlo Calenda. Che poi prosegue: "Rispettiamo le scelte personali ma riteniamo grave e incoerente passare dall'opposizione alla maggioranza a metà legislatura contravvenendo così al mandato degli elettori. Una pratica che contribuisce ad allontanare i cittadini dalla politica". 

Sul suo futuro, comunque, il partito non ha dubbi: "Azione - si legge ancora nel comunicato - rimarrà invece dove i cittadini l'hanno messa: al centro e all'opposizione del governo e continuerà a lavorare per costruire un'alternativa ad un bipolarismo fallimentare". Nelle scorse ore a lasciare il partito, oltre a Gelmini, Versace e Carfagna, era stato anche il responsabile Giustizia Enrico Costa. Per tutti, il motivo dell'addio è l'avvicinamento di Azione al campo largo nelle Regioni chiamate al voto: Emilia Romagna, Liguria e Umbria. 

 

 

 

Poco dopo ecco la nota della Carfagna: "Apprendo da una nota di agenzia di aver lasciato Azione. E' una decisione che stavo maturando ma che sentivo il dovere di rendere pubblica in modi più seri e meno estemporanei". E ancora: "Già nell'ultima riunione di gruppo avevo manifestato apertamente il mio dissenso per l'apertura di un dialogo 'esclusivo' con la sinistra. Ne ho parlato anche venerdì scorso con Carlo Calenda e un nuovo appuntamento era previsto per questa sera, poi da me rinviato a domani. La scelta di aderire alle candidature del campo largo in tutte e tre le Regioni dove si vota è un diritto di Carlo Calenda: ha fondato Azione, l'ha portata avanti anche con grandi sacrifici personali, ne è il leader. Ma la mia storia e le mie idee mi impediscono di seguirlo su quella strada, che come è ovvio a tutti prelude a intese più generali con la sinistra. Pensavo, inoltre, di affrontare questo discorso a viso aperto nel direttivo convocato per domani pomeriggio, davanti agli iscritti e ai dirigenti, che intendevo anche ringraziare per la collaborazione e l'amicizia che mi hanno sempre dimostrato. La nota di Azione, in tutta evidenza, me lo impedisce e me ne dispiace: le mie scelte politiche le ho fatte sempre a viso aperto".