Ai ferri corti
Italia Viva durissima contro Calenda: "Ha distrutto un capitale per evidente incapacità"
"La disegregAzione di Azione - dal consiglio comunale di Roma al Senato - è la dimostrazione di come Carlo Calenda abbia distrutto un capitale politico straordinario non per cattiveria ma per totale, incredibile, evidente incapacità politica": Francesco Bonifazi, deputato di Italia Viva, lo ha scritto su X dopo l'ultimo addio al partito di Calenda, quello di Mariastella Gelmini. Quest'ultima, che di Azione era la portavoce, ha fatto sapere di non poter rimanere per via dell'avvicinamento al cosiddetto campo largo nelle Regioni in cui si voterà a breve, Umbria, Emilia Romagna e Liguria. La stoccata di Bonifazi si riferisce probabilmente anche alla fine del progetto del Terzo Polo, che all'inizio includeva Italia Viva.
"Calenda è un tecnico: può fare il capo di gabinetto, non il capo politico", ha proseguito con toni duri Bonifazi. A lasciare Azione, ieri, è stato anche Enrico Costa, che del partito invece era il responsabile Giustizia. E pure nel suo caso l'addio al partito è stato motivato dalla decisione di Calenda di avvicinarsi al campo largo: "È sotto gli occhi di tutti che i partiti del 'campo largo' hanno posizioni antitetiche rispetto alla linea che abbiamo rappresentato in questi anni - ha spiegato -. È sufficiente pensare alla violente critiche che hanno riservato alle mie proposte sulla giustizia per avere chiara l'impraticabilità di quell'area da parte di chi sostiene una politica garantista. Provengo da una tradizione liberale e intendo impegnarmi al fianco di chi condivide gli stessi valori e principi".
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