Come si cambia
Repubblica, "Sangiuliano, Boccia, Arianna e il complotto": cosa si inventano
Il caso Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia, almeno dal punto di vista politico, sembra essere stato chiuso con le dimissioni del ministro della Cultura, sostituito nel giro di poche ore da Alessandro Giuli.
Caso chiuso per tutti, o quasi, perché a Repubblica recitano la parte degli ultimi vietnamiti e continuano a picchiare allargando il campo a tutto il governo di centrodestra. Forse anche perché, come suggerisce il direttore editoriale di Libero Daniele Capezzone nella sua "Occhio al caffè", la rassegna politicamente scorrettissima di oggi, Pd, Movimento 5 Stelle e tutta la stampa d'area preferisce appigliarsi agli unici temi unificanti e a "Santa Maria Rosaria" che affrontare questioni decisamente più importanti e impattanti, come l'Ucraina, la manovra o il ruolo dell'Italia nella politica estera.
Sfogliando il quotidiano diretto da Maurizio Molinari, le prima pagine sono dedicate a Elly Schlein e Giuseppe Conte al Forum Ambrosetti di Cernobbio. "Promossa la leader Pd, ma il campo largo è bocciato", è un titolo che fotografa en passant quello che è invece il nodo centrale del paradosso del centrosinistra, che non a caso viene definito "unito su salari e salute" ma con "Kiev e nucleare ostacoli per l'alleanza".
Si arriva poi alla immaginifica doppia pagina 8 e 9. A sinistra, l'accelerazione sul ministro uscente le cui nomine saranno "passate al setaccio" da Giuli. Nel mirino, "Maxxi e fondi ai film", con Beatrice Venezi (che la Boccia a In Onda su La7 ha tirato in ballo parlando di "conflitto d'interesse) "in bilico al G7".
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A delineare lo scenario è il pezzone di commento/retroscena di pagina 9 firmato a 6 mani: Tommaso Ciriaco, Giuliano Foschini e Fabio Tonacci. Foto della premier Giorgia Meloni e della sorella Arianna, capo della segreteria di Fratelli d'Italia. "Genny, Arianna Meloni, i ricatti e il 'complotto'. C'è un filo rosso che lega i due scandali dell'estate", assicura il titolo. E giù altre chicche di fango: "I primi contatti di Boccia con Lollobrigida, i post sui social, gli eventi. A marzo FdI rompe i rapporti, poi la sorella della premier avverte Sangiuliano: 'Lasciala perdere'. Ad agosto la compravendita delle foto". Ed ecco che vengono rievocati i presunti servizi fotografici su Sangiuliano e la Boccia di cui viene avvertito Gabriele Parpiglia, giornalista di gossip tra i più famosi d'Italia, un post di Ferragosto della Boccia geolocazlizzata al Ministero della Cultura, anche se quel giorno non è lì. "Perché quel messaggio? C'è chi parla di complotti e di ricatti", è un virgolettato di Repubblica. Che poi ricorda l'editoriale del 18 agosto di Alessandro Sallusti sulle manovre a tenaglia contro Arianna. All'epoca, Repubblica per prima ne rideva. Oggi, chissà come mai, hanno cambiato idea.