Nervi tesi
Matteo Renzi contro Giuseppe Conte: "Confronto in tv o in tribunale"
Nuovo capitolo della saga Matteo Renzi contro Giuseppe Conte. Il leader del Movimento Cinque Stelle, ospite alla festa del Fatto Quotidiano, aveva attaccato l'ex sindaco di Firenze, anche sul personale. "Noi non potremo mai lavorare con Renzi e costruire un progetto con Renzi - ha dichiarato Conte -. Vi fidate di lui? La fiducia di un personaggio politico la si vede anche dall'indice di gradimento, è il popolo italiano che non si fida di Renzi. Sto campo largo, ma che vuol dire 'campo largo'? Chiunque passa? Fino a ieri ha votato con la Meloni poi ha perso le elezioni e torna. Hanno lanciato anche le firme contro il reddito di cittadinanza, è una parabola politica che non funziona. Poi - ha concluso - noi siamo in politica per contrastare l'affarismo".
La replica del leader di Italia Viva non si è fatta attendere. In un lungo post su X, Matteo Renzi ha attaccato Giuseppe Conte, sostenendo di essere pronto a un confronto anche per vie legali. "Anche oggi Giuseppe Conte si occupa di me e sceglie la festa del Fatto Quotidiano per dire che io sono 'un affarista che sta entrando nella partita del litio' - ha commentato l'ex premier -. Addirittura il litio? Evidentemente Conte non sta benissimo, questa polemica con Grillo lo sta provando: appena sta meglio, lo invito a un confronto pubblico in streaming, scelga lui se in TV o in Tribunale. Rispetto alla questione politica, ricordo semplicemente che Elly Schlein ha chiesto di costruire una coalizione senza veti che parta dai contenuti: noi siamo pronti a farlo, su stipendi, cultura, infrastrutture, innovazione. Il centrosinistra è a un bivio: se passa la linea PD / Schlein, si costruisce una coalizione e si vincono le elezioni; se passa la linea Fatto Quotidiano / Conte, si mettono i veti e - ha poi aggiunto - vince la Meloni. Tutto qui".
Poi, ancora: "Quanto al passato: Conte ha firmato i decreti Salvini, io le Unioni Civili. Conte ha fatto il Superbonus, io Industria 4.0. Conte fa il tifo per Donald Trump, io per Kamala Harris. Conte ha difeso Sangiuliano, io ne ho chiesto le dimissioni - ha ricordato Renzi -. Conte ha portato i soldati russi in Italia durante il Covid, io ho portato Mario Draghi a Palazzo Chigi. Se vogliamo discutere del passato, sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto. Se vogliamo discutere del futuro, siamo pronti a confrontarci. Ma - ha concluso - non prendiamo lezioni di etica da chi diffonde fake news. Buona domenica, amici", aggiunge.