L'ex sottosegretario
Vittorio Sgarbi contro Maria Rosaria Boccia: "Il suo capolavoro politico"
"Una caduta sul niente", quella di Gennaro Sangiuliano. E un "capolavoro politico", quello di Maria Rosaria Boccia. Intervistato da La Stampa, Vittorio Sgarbi non si smentisce e commenta la vicenda delle dimissioni del ministro della Cultura con un misto di ironia e di acume.
"È una cosa malinconica, difficile da commentare. Mi fa molta tenerezza, mi spiace per lui... - premette l'ex sottosegretario alla Cultura - Lui ha fatto di tutto perché io mi divertissi firmando esposti anonimi, ma io non mi compiaccio affatto della sua caduta. Molte cose si possono criticare di lui, ma questa è una cosa insensata. Al di là del suo merito e delle sue capacità è una caduta sul niente. Basti pensare che se l'avesse nominata non sarebbe successo nulla...".
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Secondo Sgarbi, Boccia sarebbe stata perfetta per il ruolo di consigliera del ministro per l'organizzazione dei grandi eventi, al di là delle polemiche e dei veleni di questi giorni. "Un profilo di grande capacità operativa, non inferiore a quello di altri che aveva assunto come consiglieri. Non è che i collaboratori che lui ha nominato nel corso del tempo fossero degli statisti".
Il critico d'arte non crede però alla teoria del complotto: "Non ci può essere nessuna regia. Lei si fidava di lui e lo ringrazia della nomina. Quando scopre che non è così usa a proprio vantaggio quello che aveva. In realtà a vantaggio di nulla, perché cade lui e cade lei". In ogni caso, l'imprenditrice e influencer di Pompei "è riuscita in un capolavoro politico. È anche di destra, come ha detto".
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"La nomina a consigliere - taglia corto Sgarbi - supera la dimensione di amante. E poi non è che il fatto che fosse la sua amante impedisce la nomina. Il fatto è che non ci sarebbero state le polemiche alimentate da lei. È una vicenda amara e paradossale". Il ministro ha "sbagliato soprattutto parlare al Tg1, doveva solo nominare lei e non fare altro. Tutto il resto è un errore dietro l’altro. Lui si è trovato travolto dalla questione formale, cioè dalla richiesta di Boccia di essere confermata, richiesta a cui si è opposto evidentemente una parte delle persone che gli sono vicine, tra cui probabilmente la moglie. Questo veto ha determinato una reazione così mastodontica (di Boccia, ndr) e di cui non conosciamo ancora l’estensione".