Da Cernobbio

Meloni, siluro sulla sinistra: "Sangiuliano? Temo che non accadrà..."

"Voglio approfittare di questa occasione per ringraziare ancora una volta Gennaro Sangiuliano per il lavoro che ha fatto in questi due anni". Da Cernobbio, ospite del Forum Ambrosetti, la premier Giorgia Meloni sesprime la sua vicinanza al ministro della Cultura che venerdì pomeriggio ha rassegnato le sue dimissioni, a causa dell'affaire Maria Rosaria Boccia, riconosce gli errori di gestione dell'ex direttore del Tg2 ma lancia anche un messaggio chiaro alle opposizioni: "Se qualcuno pensa che situazioni come queste possano servire a indebolire il governo, temo che non accadrà".

"Come sempre le cose che si costruiscono fanno molto meno rumore, fanno molta meno notizia, però credo che sia stato molto importante il lavoro che il ministro ha fatto", spiega Meloni da Cernobbio. "Credo che sia stato molto importante per esempio aver significativamente incrementato i visitatori e gli introiti delle tante realtà culturali che ha l'Italia, credo che sia stata una scelta molto intelligente mettere fine alla vergogna tutta italiana di musei e siti archeologici chiusi durante i giorni di festa, credo che sia stato bello e importante avviare grandi progetti che erano fermi da decenni, penso all'ex ospedale dei poveri di Napoli, penso che sia stato importante allargare le sedi degli Uffizi, penso che sia stato importante anche riformare le norme sui contributi al cinema, sulle quali avevamo visto molte cose che non funzionavano, quindi penso che Gennaro Sangiuliano abbia fatto un ottimo lavoro, penso che per questo vada ringraziato". 

 

 

 

La vicenda che ha travolto Sangiuliano, per il presidente del Consiglio è una questione "di vita privata, perché a oggi il ministro Sangiuliano si è dimesso ma non ci sono illeciti in questa vicenda commessi dal ministro Sangiuliano". Parla di  "una forte campagna mediatica su una questione privata del ministro - fermo restando che chiaramente il ministro ha sbagliato - che ha trasformato una questione privata in un fatto pubblico e io penso che sia un precedente al quale non intendo prestarmi, non credo ci si debba prestare, è la ragione per la quale inizialmente non ho accettato le dimissioni del ministro Sangiuliano". Sangiuliano, ha aggiunto il premier, "capiva, come capisco io e capivo io, che l'autorevolezza del governo, il ruolo del governo non poteva continuare a essere sottoposto a questa pressione mediatica. Dopodiché,

 

 

 

Venerdì, ha poi rivelato Meloni al Forum Ambrosetti, "quando ancora la stampa aspettava le dimissioni di Sangiuliano, "io ero già al Quirinale a firmare la nomina del nuovo Ministro (Alessandro Giuli, ndr), perché intendo fare il mio lavoro, intendo farlo bene e intendo farlo fino alla fine della legislatura. E penso anche che gli italiani capiscano un certo doppiopesismo, che gli italiani capiscano che si dà più importanza a cose che sarebbero meno rilevanti e meno importanza a cose che sarebbero più rilevanti. Penso che dobbiamo riportare le cose alla loro giusta importanza, se vogliamo dare una mano alle istituzioni di questa nazione".