Spudorato
Vincenzo De Luca insulta Meloni: "Dio patria e Beautiful"
Non si era ancora dimesso, Gennaro Sangiuliano, eppure Vincenzo De Luca se la rideva. Specchio fedele, il governatore Pd della Campania, di quanto all'opposizione facesse e faccia comodo l'affaire Maria Rosaria Boccia (molto più privato che politico).
"Era stato comunicato all'Italia che ci sarebbe stata una svolta politica e culturale radicale con un nuovo governo: Dio, patria e famiglia, questo il programma. Ci ritroviamo oggi Dio, patria, famiglia e Beautiful", sono state le parole di De Luca nella sua diretta Facebook. "Arrivano immagini di vicende personali e familiari che sono francamente imbarazzanti. In qualche caso - aggiunge il presidente della Regione - faccio fatica anche a vedere qualche video, qualche intervista davvero imbarazzante, penosa".
In mattinata, anche Carlo Calenda era stato sprezzante. "Il caso Sangiuliano è il caso di un pollo, ma è un pollo che fa il ministro", aveva spiegato il leader di Azione ospite di Omnibus, su La7. "Sangiuliano dovrebbe dimettersi anche a tutela sua. C'è una presunzione nell'idea che puoi somministrarci 15 minuti di fatti tuoi al Tg1, sono fatti che riguardano lui, la moglie, la fidanzata. Una mancanza di stile che nasconde una grande arroganza. Se decidi di rimanere fai fare un'agenzia al ministero e la chiudi lì, non si può andare avanti con questa specie di Beautiful". Il paragone con la serie tv americana, evidentemente, a sinistra piace. "Meloni doveva farlo dimettere istantaneamente. Le istituzioni si reggono anche con il modo simbolico non cui ci sta dentro, se diventa una soap opera non ci puoi stare dentro senza danneggiare le istituzioni". Secondo Calenda, "sembra di ritornare ai tempi del 'bunga bunga', come se non riuscissimo ad andare mai avanti".
Ma anche dopo le dimissioni, rassegnate da Sangiuliano a metà pomeriggio, dall'opposizione non mancano ironie e sfottò. "Il ministro Sangiuliano si è ri-dimesso, va via. Ma resta tutto l'imbarazzo di Giorgia Meloni che, 48 ore dopo aver respinto le sue dimissioni, ci ripensa e gliele richiede. Speriamo non ci ri-ripensi", scrive su X Riccardo Magi, il segretario e deputato di +Europa. "In questa fiction, l'unica cosa vera è che la vicenda tra Sangiuliano e Boccia è solo la tragicomica punta dell'Iceberg di una classe dirigente di destra che non ha alcun rispetto delle istituzioni italiane e le tratta come fossero di loro proprietà. E con questa classe dirigente e con un partito gonfio di giovani nostalgici del Duce, Giorgia Meloni sta esponendo quotidianamente l'Italia al ridicolo, portandola verso l'isolamento, l'irrilevanza e l'umiliazione".