Passo indietro
Gennaro Sangiuliano si è dimesso: "Il lavoro non può essere macchiato dal gossip"
"Dimissioni irrevocabili". Gennaro Sangiuliano lascia formalmente il Ministero della Cultura con una lettera inviata alla premier Giorgia Meloni. "Il lavoro non può essere macchiato dal gossip", spiega l'ex direttore del Tg2, il cui passo indietro è dovuto all'affaire Maria Rosaria Boccia che lo ha travolto in queste ultime settimane. "Giornate - le definisce - dolorose e cariche di odio nei miei confronti da parte di un certo sistema politico mediatico"
"Sono fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali", sottolinea nella missiva l'ormai ex ministro, che ringrazia la presidente del Consiglio "per avermi difeso con decisione e per l'affetto". Nella sua intervista al Tg1 mercoledì sera, Sangiuliano aveva spiegato di aver già rassegnato le dimissioni nel suo faccia a faccia a Palazzo Chigi con Meloni, ma che quest'ultima le aveva respinte. "Qui è in gioco la mia onorabilità e giudico importante poter agire per dimostrare la mia assoluta trasparenza e correttezza, senza coinvolgere il governo", recita un passaggio della lettera.
La Boccia, influencer di Pompei, aveva però sganciato nuove accuse sul ministro facendo riferimento a una sua possibile "ricattabilità" e mettendo nel mirino anche altri esponenti del governo. La situazione, insomma, rischiava di diventare una slavina politica ben maggiore della questione, fino a oggi imbarazzante, spinosa ma sostanzialmente "personale". Da qui la decisione di Sangiuliano di fare un passo indietro e alzare bandiera bianca.
Il terremoto nasce a fine agosto, quando la Boccia sui social parla di una sua nomina a consigliere del ministro per l'organizzazione dei grandi eventi ringraziando Sangiuliano in persona. Ma è falso, perché la nomina non è mai andata in porto, bloccata dal titolare della Cultura per motivi di opportunità. Spiegati dallo stesso Sangiuliano al Tg1: con la Boccia c'era una relazione (di questo, in lacrime, l'ormai ex ministro ha chiesto scusa alla moglie e a Meloni) ma non è mai stato sborsato un euro del Ministero per pagare viaggi, spostamenti o soggiorni in occasione di visite istituzionali o private. Boccia però da giorni continua a pubblicare su Instagram foto, post e storie sostenendo il contrario, aggiungendo ogni giorno dettagli maliziosi e allusivi che rendono sempre più difficile la posizione del ministro. "Andrò fino in fondo - promette Sangiuliano - per verificare se alla vicenda abbiano concorso interessi diversi e agirò contro chi ha pubblicato fake news in questi giorni".
Resta l'orgoglio per il lavoro fatto in questi due anni: "Sono fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali. Questo lavoro non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip. Le istituzioni sono un valore troppo alto e non devono sottostare alle ragioni dei singoli. Io ho bisogno di tranquillità personale, di stare accanto a mia moglie che amo, ma soprattutto di avere le mani libere per agire in tutte le sedi legali contro chi mi ha procurato questo danno, a cominciare da un imminente esposto alla Procura della Repubblica, che intendo presentare".
DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA DI DIMISSIONI DI SANGIULIANO
Caro Presidente, cara Giorgia,
dopo aver a lungo meditato, in giornate dolorose e cariche di odio nei miei confronti da parte di un certo sistema politico mediatico, ho deciso di rassegnare in termini irrevocabili le mie dimissioni da Ministro della Cultura.
Ti ringrazio per avermi difeso con decisione, per aver già respinto una prima richiesta di dimissioni e per l'affetto che ancora una volta mi hai testimoniato. Ma ritengo necessario per le Istituzioni e per me stesso di rassegnare le dimissioni. Come hai ricordato di recente, stiamo facendo grandi cose, e lo dico come comunità politica e umana alla quale mi sento di appartenere.
Sono fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali in questi quasi due anni di Governo. A partire dall'aver messo fine alla vergogna tutta italiana dei musei e dei siti culturali chiusi durante i periodi di ferie, aver incrementato in appena un anno il numero dei visitatori dei musei (più 22 per cento) e gli incassi degli stessi (più 33 per cento). A dicembre a Milano aprirà palazzo Citterio acquistato dal ministero nei primi anni Settanta e poi rimasto inutilizzato per decenni. Sono ben avvianti grandi progetti come l'ex Albergo dei Poveri di Napoli, l'ampliamento degli Uffizi in altre sedi e l'investimento per la Biennale di Venezia.
Per la prima volta in Italia sono state organizzate grandi mostre su autori e personaggi storici che la sinistra aveva ignorato per ragioni ideologiche. Sono consapevole, inoltre, di aver toccato un nervo sensibile e di essermi attirato molte inimicizie avendo scelto di rivedere il sistema dei contributi al cinema ricercando più efficienza e meno sprechi.
Questo lavoro non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip. Le Istituzioni sono un valore troppo alto e non devono sottostare alle ragioni dei singoli. Io ho bisogno di tranquillità personale, di stare accanto a mia moglie che amo, ma soprattutto di avere le mani libere per agire in tutte le sedi legali contro chi mi ha procurato questo danno, a cominciare da un imminente esposto alla Procura della Repubblica, che intendo presentare.
Qui è in gioco la mia onorabilità e giudico importante poter agire per dimostrare la mia assoluta trasparenza e correttezza, senza coinvolgere il Governo. Mai un euro del Ministero è stato speso per attività improprie. L'ho detto e lo dimostrerò in ogni sede. Non solo. Andrò fino in fondo per verificare se alla vicenda abbiano concorso interessi diversi e agirò contro chi ha pubblicato fake news in questi giorni.