Le due leggi

CdM, ok alla proroga alle concessioni balneari. Rete carburanti: è rivoluzione

Un Consiglio dei ministri di peso, quello che si è concluso nel tardo pomeriggio di oggi, mercoledì 4 agosto. Due provvedimenti sul tavolo: la riforma della rete dei carburanti e il decreto legge "salva infrazioni", il quale contiene modifiche relative alla disciplina delle concessioni balneari, un fronte da tempo aperto con l'Europa. E le novità che escono dal CdM sono di assoluto rilievo.

"Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per la soluzione di procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano. Il decreto-legge - spiega una nota di Palazzo Chigi - consentirà di agevolare la chiusura di 16 casi di infrazione e di un caso EU Pilot. In almeno 6 casi, le norme introdotte sono in grado di condurre all'immediata archiviazione, nel rispetto dei tempi tecnici della Commissione europea; in altri 11 casi, le norme adottate dal Governo costituiscono una premessa essenziale per giungere in tempi rapidi all'archiviazione. Complessivamente, pertanto, l'approvazione del provvedimento di oggi permetterà all'Italia una significativa riduzione del numero di procedure di infrazione pendenti che consentirà di raggiungere il numero minimo storico di procedure pendenti e allinearsi alla media europea". 

Per quel che riguarda la rete carburanti, la bozza del provvedimento è composta da 10 articoli. In primis si prevede l'istituzione del "fondo per la trasformazione della rete carburanti verso la mobilità elettrica", per la quale viene predisposta una "dotazione pari a 47 milioni di euro per l'anno 2025". Stessa cifra viene stanziata per il 2026 e il 2027.  Lo stesso stanziamento, poi, è previsto per gli anni 2026 e 2027. La gestione delle risorse viene affidata ad Acquirente Unico S.p.A. e le relative attività disciplinate nell'ambito di un'apposita convenzione stipulata con il ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica. I finanziamenti in questione saranno fondamentali per la riconversione degli impianti in chiave ecologica.

Dunque viene elaborato un sistema di distribuzione degli incentivi il cui obiettivo è riconvertire e bonificare i siti dove sono presenti pompe di benzina, da sostituire con colonnine di ricarica, per le quali i contributi copriranno fino al 50% delle spese sostenute nella riconversione delle stazioni di servizio. Scontata la rabbia dei benzinai, che minacciano una "contrapposizione dura". In una nota congiunta, Faib Confesercenti, Fegica e Figisc/Anisa Confcommercio definiscono la riforma all'esame del consiglio dei ministri "la più incauta e peggior riforma da quando in questo paese sono cominciati i rifornimenti ai veicoli". "Si distrugge l'ultimo anello della catena (i gestori) per premiare le compagnie petrolifere che nel corso degli ultimi 3/5 anni hanno chiuso bilanci con utili mostruosi", si legge nel testo. Parole pesanti, insomma.

Uno dei punti più attesi era quello relativo alle concessioni balneari: l'ipotesi è di una proroga fino al 30 settembre 2027, data sino alla quale potrebbero essere estese le concessioni. Gli enti concedenti doranno bandire le gare per le nuove concessioni, fissata per il 30 giugno sempre del 2025. Palazzo Chigi, in una nota, sottolinea come in merito "alla procedura di infrazione sulle concessioni balneari, la collaborazione tra Roma e Bruxelles ha consentito di trovare un punto di equilibrio tra la necessità di aprire il mercato delle concessioni e l'opportunità di tutelare le legittime aspettative degli attuali concessionari, permettendo di concludere un'annosa e complessa questione di particolare rilievo per la nostra Nazione".

E ancora, nel testo delle disposizioni di urgenza in materia di concessioni demaniali su mari, laghi e fiumi, discussa in Cdm, si legge: ​"La procedura di affidamento delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali per l'esercizio delle attività turistico - ricreativo e sportivo - si svolgerà nel rispetto del diritto dell'Unione europea e dei principi di libertà di stabilimento, di pubblicità, di trasparenza, di massima partecipazione. La durata della concessione non dovrà essere inferiore a cinque anni e superiore ai venti ed è pari al tempo necessario a garantire l'ammortamento e l'equa remunerazione degli investimenti previsti dal piano economico-finanziario dell'aggiudicatario", fanno sapere dal governo.