Occhio al caffè
Repubblica, disastro su Weber-Meloni: "Voi credete a loro o a quello vero?"
"Durante l'udienza del mercoledì il Papa ha parlato di immigrazione". E la verità, spiega Daniele Capezzone nel suo "Occhio al caffè", la rassegna scorrettissima di oggi, può essere letta da due versi. "Volendo - sottolinea il direttore editoriale di Libero - si può prendere la parte più banale, scontata e già ripetuta mille volte: abbandonare i migranti in mare è un peccato mortale, la benedizione della Mare Jonio, la conseguente esultanza di Luca Casarini. E' pur vero però che il Papa ha detto anche un'altra cosa: i migranti non devono stare in mare, basta trafficanti. E' sufficiente spostare la telecamere sulla prima o sulla seconda affermazione per avere risultati molto diversi".
"Libero valorizza il secondo elemento, ed evidenzia la contraddizione con lo schieramento tutto a sinistra dei vescovi e della Cei. Questa mattina, dopo due giorni in cui si è tenuto basso, Avvenire fa propendere la seconda opinione. Quando i vescovi vedono una cosa buona per loro da parte del Papa, zac! Ci saltano sopra. Evidenziando però una contraddizione".
Incontro tra Giorgia Meloni e Manfred Weber, rappresentante del Ppe. "L'incontro che Repubblica aveva presentato come quello 'per chiedere clemenza'. E com'è andato? Secondo Weber, sentito dal Corriere della Sera, molto bene. Secondo Repubblica, per niente bene. Voi potrete credere al Weber-Weber o al Weber-Ciriaco".
Capitolo manovra, oggi se ne comincia a parlare. "Speriamo di leggere il 29 settembre o il 15 ottobre, nei primi articoli di quel disegno di legge, i titoli degli articoli di QN e Il Giornale di oggi. E cioè un intervento per il taglio delle tasse al ceto medio, con discesa dell'aliquota dal 35% al 33% che scatterebbe fino a 60mila euro lordi. Non sarebbe trovarsi in Florida, ma sarebbe un passo significativo".
Nel centrosinistra "Renzi è sempre più Zelig, il grande difensore di Elly Schlein. Sul tema politico, non c'è tanta roba. Non una ma ben due interviste a Maurizio Lupi, perché due is meigl che uàn".