Fuori stagione

Schlein, l'estate militante del Pd inizia il 29 agosto

Francesco Storace

 Era celebre quell’ordine, era proprio dei capi veri, quelli che restavano in tenda mentre la soldataglia si batteva contro il nemico: armiamoci e partite. Ma tutto potevamo pensare tranne che venisse adottato dalla modernissima leader del Nazareno.

L’estate militante di Elly Schlein deve essere stata una cosa del genere, vissuta tutto sommato abbastanza comodamente e chissà se l’abbronzatura ce ne darà prova non appena la vedremo in diretta e non nelle solite immagini di repertorio. Ci aspettavamo decine e decine di sue manifestazioni sotto il caldo e magari nelle spiagge, invece nulla. Ferie intoccabili.

Fatto sta che dopo quell’annuncio su un partito che nemmeno poteva tirare il fiato dopo le elezioni europee e subito richiamato al lavoro, è accaduto che lei, Elly, non l’hanno vista proprio arrivare. È una fissazione ormai. Si pensava fosse uno slogan felice dopo la vittoria delle primarie di partito, pare invece una pratica incancellabile. Del resto, il primo annuncio dopo aver sconfitto Bonaccini fu di andare a riposarsi per un po’.

Forse la segretaria dem si deve essere convinta dell’effetto sorpresa. Ma alla lunga anche questo rischia di provocare tensioni fino alla base del partito. Non che non ci siano state le fanfare dell’estate militante, ma quelle con la sua presenza le hanno sentite davvero in pochini.

 

 

 

 

LO SHOW DI GENOVA

Certo, c’è stata quella “bellissima” manifestazione di Genova – una robaccia incredibile per la verità – per ammanettare Giovanni Toti, che da presidente aveva incontri con gli stessi interlocutori dei suoi predecessori (nulla per i magistrati, però). Un raduno ammucchiata per fare le prove di centrosinistra unito, ma anche questo ancora di là da venire. E infatti, oltre alla militanza su un campo di calcio attorno a ferragosto, la Schlein si è dovuta tuffare nella lettura ossessiva delle troppe interviste di Giuseppe Conte e Matteo Renzi, ciascuna delle quali contro il campo largo altrui. E lei a doverli sopportare entrambi. Con Bersani costretto a placare i “compagni” alla festa dell’Unità alla prima citazione dell’ex premier fuggito verso Italia Viva. Ogni tanto dichiarazioni alle agenzie di stampa, ma della Schlein si sono praticamente perse le tracce nel mese di agosto.

Eppure, quella direzione nazionale del Pd il 5 di luglio aveva partorito l’iniziativa con una certa solennità: «Chiedo a dirigenti, amministratori, segretari e parlamentari di restare mobilitati» in questa estate.
Il perché è presto detto. C’erano le firme da raccogliere contro la riforma dell’autonomia differenziata targata Calderoli, ma non c’era bisogno di comizi. Bastava l’i-phone per sottoscrivere i quesiti referendari da mandare al macero per la loro incostituzionalità. Ma tant’è: conta solo la propaganda.

 

 

 

POCHE TRACCE

Però, la mobilitazione personale della segretaria non è stata così abbondante. Come fonte abbiamo il suo sito personale, che per tutto il mese di agosto ha messo in agenda solo due date per lei: 1 agosto a Botticino (Brescia) e Verona-Quinzano; 2 agosto a Pian di Setta (Bo) e Casagrande (Reggio Emilia). Sul sito si devono essere però dimenticati la sua presenza alla festa dell’Unità a San Gimignano del 9 agosto, almeno annunciata da google...

Poi, per carità, la parola non manca mai e quindi commenti olimpici, interviste a qualche tv, comunicati vari, kamalate e poi rieccola. Di nuovo l’agenda: 29 agosto (domani) ad Abbadia San Salvatore (Siena) e a Campiglia Marittima (Livorno) e venerdi a Terni, e poi a Rocca Sinibalda e a Montopoli di Sabina, nel reatino. Diciamo che la benzina non ha rappresentato ad agosto la massima voce di spesa della segretaria del Pd. Persino sui social il lavoro ha riguardato poca roba, come se non fosse accaduto nulla in questo agosto caldo anche politicamente.

L’ultimo tweet su X l’11 agosto per la pallavolo olimpica femminile. Abbastanza deludenti anche le pagina Fb e Instagram: appena 4 post da ferragosto in poi. L’ultimo annuncio su telegram è del 26 giugno, con un discorso in diretta dalla Camera.