Il caso

Tosi: "A me il Veneto". Scatta il gelo degli alleati

Alessandro Gonzato

Attenzione: così in Veneto il centro destra si complica la vita. Si vota tra un anno, e da mesi Flavio Tosi, europarlamentare di Forza Italia ed ex sindaco di Verona, attacca il governatore Luca Zaia, la Lega, punge Salvini e da ieri bombarda il generale Vannacci: «Non so se si definisca fascista, ma per tutti i richiami che fa e per le posizioni che assume di fatto lo è». Sulla Lega, invece, nella stessa intervista a La Stampa ha detto: «È su posizioni di estremissima destra, ma la società civile, per fortuna, va in un’altra direzione». Il motivo di tutto questo?
Tosi vuole che il centrodestra lo candidi alla presidenza del Veneto, dopo che il segretario Antonio Tajani ha affermato che l’ex leghista sarebbe un ottimo nome per la coalizione. Tosi in Veneto è coordinatore del partito, che un tempo nell’ex Serenissima era egemone e alle Europee (col supporto di Noi Moderati) ha preso l’8,5. «Bossi diceva: “Mai coi fascisti”», ha rincarato la dose l’eurodeputato. Ancora Tosi: «In Veneto un candidato forte vince, mentre con uno sbagliato si rischia di perdere, anche se di centrodestra. Il mio nome è sul tavolo, vediamo gli altri quali sono».


Il governatore lombardo, il leghista Attilio Fontana, ha ironizzato: «Siamo a fine agosto e una volta i giornali riempivano le pagine parlando di mostri a tre teste trovati nel Mar dei Sargassi....». Il ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, è entrato nel merito: «Il Veneto è guidato dalla Lega e deve rimanere della Lega, con un leghista, non un ex». Alle Europee Fdi in Veneto ha preso il 37,5, contro il 13 della Lega e, dicevamo, l’8,5 dei forzisti. Legittimo, dunque, che il partito della Meloni reclami il diritto di prelazione in una delle regioni dov’è cresciuto di più: «Noi schiereremo i migliori candidati. Poi», ha dichiarato il deputato Luca De Carlo (coordinatore veneto di Fdi) sarà il tavolo del centrodestra a decidere l’assetto».

 

 


Qui, alle regionali, il centrodestra non ha mai perso. Anche a Verona, tranne una volta, il centrosinistra non aveva mai vinto: due anni fa, alle amministrative, Tosi ha diviso la coalizione correndo da solo (sostenuto in extremis da Fi), non è arrivato al ballottaggio, e al secondo turno Fdi e Lega non hanno superato la sinistra che ha approfittato di una congiuntura astrale irripetibile, o forse no. Perché c’è chi giura che in realtà Tosi si impunti sulla Regione con un altro obiettivo: tornare a candidarsi a Verona.