L'eurodeputata

Ilaria Salis, “Ius Soli o Ius Scholae? Non basta”: il piano horror

"Oltre lo Ius Scholae, per una reale eguaglianza": questa l'ultima proposta di Ilaria Salis, che ha esposto il suo pensiero in un post su X. L'attivista ed ex insegnante, oggi eurodeputata con Avs, ha scritto: "Quando lavoravo come maestra avevo classi, quasi intere, di bambini che periodicamente dovevano assentarsi per recarsi in questura a rinnovare il permesso di soggiorno". Una situazione assurda, a suo dire: "Che dei ragazzini nati e/o cresciuti in Italia non possano vivere sereni al pari dei propri compagni è una barbarie inqualificabile. Chiunque abbia un briciolo di umanità e decenza, dovrebbe scagliarsi contro chi difende un simile modello di società. È una questione di civiltà, livello base. Ma la faccenda è ben più ampia di come viene ridotta nel dibattito pubblico".

Secondo l'europarlamentare, "lo Ius Scholae, che pur scandalizza le destre peggiori, è una riforma gravemente insufficiente e rischia persino di introdurre altre discriminazioni, non tenendo conto per esempio del fenomeno della dispersione scolastica". E non andrebbe bene nemmeno lo Ius soli: "Sarebbe troppo poco". Dunque, la sua conclusione: "Ius Scholae e Ius Soli non sono punti di arrivo, tutt’al più possono essere dei passaggi. Quello che realmente conta è una battaglia di tutte e tutti per affermare una reale eguaglianza"