L'editoriale

Il silenzio degli indecenti

A sinistra il silenzio è d’oro. Anche quando il tacere viene interrotto dal rumore della propaganda. Prenderò tre casi esemplari dalla cronaca. Il primo caso è quello del cortocircuito tra informazione, magistratura e politica. Tema antico che per il Partito democratico e i suoi alleati non esiste. Qui pensiamo invece che sia un problema che altera il gioco democratico e danneggi chiunque - anche a sinistra - tenti di riformare le istituzioni, a cominciare dal settore della giustizia. Secondo l’opposizione le preoccupazioni di Giorgia Meloni su un disegno rivelato da Alessandro Sallusti sul Giornale - per indagare la sorella Arianna Meloni e destabilizzare la maggioranza sono infondate, frutto del “vittimismo” della premier. Ieri Giuliano Ferrara sul Foglio con saggezza ricordava che «in realtà si sente un certo odore di zolfo ed è un po’ surreale, in un paese così com’è messo il nostro, che venga attaccata come puzza sotto il naso vittimista la reazione politica di un ceto sempre a disposizione di procuratori e pistaroli dei media». (...)

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