Deputato Avs
Ius soli, Bonelli contro la destra: "La ferocia ideologica colpisce i nostri giovani"
La sinistra non molla e insiste sulla necessità di una riforma della cittadinanza. Angelo Bonelli, deputato di Avs, l'ha definita "un atto di civiltà". E poi, in una nota, non ha perso occasione per attaccare il governo: "La ferocia ideologica della destra colpisce i nostri giovani". E ancora: "Insaf Dimassi, classe 1997, è nata in Tunisia, ma vive in Italia da quando aveva nove mesi. In Emilia Romagna si è laureata in Scienze politiche e si sta specializzando in Cooperazione internazionale. Insaf non è cittadina italiana, la legge italiana non glielo consente e con lei tanti giovani che vivono dalla nascita in Italia, che studiano, parlano la nostra lingua, che vivono nella nostra società da sempre sono italiani, ma per la legge no".
Continuando a parlare di questo caso specifico, Bonelli ha aggiunto: "Ha utilizzato tutte le sue risorse e il suo tempo per prepararsi, per studiare, ed è un paradosso che debba pagare questa sua scelta non ottenendo la cittadinanza italiana. Insaf ha anche scritto il libro 'Dialoghi sulla cittadinanza', insieme al magistrato Antonio Salvati, è una ragazza colta e preparata, un'attivista politica per i diritti civili e umani e da anni è impegnata per la sensibilizzazione sul diritto di cittadinanza e il riconoscimento dello Ius culturae. Nel 2020 è stata candidata a donna dell'anno da 'D di La Repubblica'".
Le attuali opposizioni da anni vorrebbero modificare la legge del 1992 sulla cittadinanza, non essendoci però mai riusciti nonostante i tanti anni passati al governo. La riforma consisterebbe nel passaggio dall’attuale ius sanguinis, che prevede l'acquisizione della cittadinanza solo se si è figli di cittadini italiani o si è adottati, o per matrimonio, o se si è residenti da almeno 10 anni; allo ius soli, che permetterebbe di riconoscere come italiani tutti coloro che nascono in Italia. Altra ipotesi in ballo è quella dello ius scholae o culturae, che consente di diventare cittadini italiani al termine del ciclo di studi, o dopo almeno 5-10 anni di studi in Italia.