La priorità del sindaco

Bari, sulla città dem sventola la bandiera palestinese: esplode la polemica

Annarita Digiorgio

A due mesi dall’elezione, il neo sindaco di Bari Vito Leccese non ha ancora varato la sua giunta. Strattonato nelle liti del campo largo che lo ha eletto, in particolare quelle tra il Partito Democratico e il gruppo di Michele Laforgia, candidato sindaco di vendoliani e grillini poi confluiti col Pd al ballottaggio. Per non tenere in stallo la macchina amministrativa, Leccese ha nominato pro tempore tutta la giunta uscente di Antonio Decaro, riconfermando ciascun assessore al suo posto. Ma ora il tempo è scaduto, ed è necessario varare una nuova giunta per sopperire agli appetiti della nuova maggioranza.

Non fosse altro che a volersi spartire la torta ora c’è anche il Movimento 5Stelle, che con Decaro era all’opposizione. Mentre non hanno registrato eletti né Italia Viva (schierata con Laforgia) né Azione che era non Leccese. Il Pd pretende 5 assessori, non senza spaccature interne. I problemi più grandi però sono con i laforgiani. Mentre l’avvocato che non è arrivato al ballottaggio è indirizzato verso la presidenza del Consiglio, e ai 5Stelle un assessorato non glielo toglie nessuno, c’è da fare la morra cinese tra Verdi e Sinistra. Il sindaco vorrebbe riconfermare in quota verdoliana l’assessore uscente Ines Pierucci, che però era candidata con i verdi con Leccese. Mentre Sinistra Italiana sosteneva Laforgia, e non può ritrovarsi proprio a Bari, patria del vendolismo, un’altra volta senza esponenti in amministrazione.

 

 

 

Ma le polemiche e i misfatti non si fermano alle poltrone. Il sindaco ha avuto un’altra brillante idea: appendere la bandiera della Palestina sulla finestra del Comune di Bari: «Esporre la bandiera palestinese sulla facciata del palazzo di città», ha spiegato Leccese, «è un modo per porre l’attenzione sul dramma di un popolo. Bisogna fermare il massacro dei palestinesi con un cessate il fuoco definitivo». Poi, nella bufera, ha tentato di rimediare dicendo che esporrà anche quella israeliana, quando cesserà il fuoco.
Però ha aggiunto: «Bisogna salvare il popolo palestinese, evitare che la polveriera in Medio Oriente esploda con esiti da guerra mondiale. Oggi quella bandiera testimonia l’anelito alla pace della comunità barese e il sentimento di solidarietà alla città gemellata di Beit Jala in Palestina».

E se qualcuno del Pd aveva contestato a Bologna la scelta di Matteo Lepore (anche lui aveva esposto la bandiera palestinese), qui nessuno si mette contro Emiliano e Decaro. L’unico a contestare questa scelta è stato l’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Michele Picaro, il quale pretende da subito il vessillo israeliano. Mentre il segretario regionale del Pd Puglia Domenico De Santis ha espresso apprezzamento per il gesto del sindaco con un cuoricino: «Bari città della Pace nel Mediterraneo».