Il vicepremier

Salvini, il caso Vannacci? "Non fonda nessun partito", balle smontate

Andrea Valle

Sorriso disteso, abbigliamento casual–pantaloni beige, camicia azzurra con maniche arrotolate e braccialetto del Milan – ma toni tutt’altro che vacanzieri: «C’è un potere che in questo momento ha più potere degli altri, della politica, degli imprenditori, dei giornalisti... ed è il potere giudiziario. L’unico problema è che non c’è un indice di produttività per chi lavora in un tribunale, e soprattutto non esiste la responsabilità civile per chi sbaglia sulla pelle di un innocente». Dal palco della “Versiliana”, a Marina di Pietrasanta (Lucca), Matteo Salvini punta dritto al bersaglio: «Solo in Italia si torna a votare in una regione, la Liguria, perché alcuni giudici hanno deciso di sequestrare il governatore liberamente eletto dai cittadini. Lo dico col massimo rispetto, per la libertà e l’indipendenza della magistratura, perché quando entro in un tribunale e leggo “la legge è uguale per tutti”... Non vado oltre».

NESSUNA SEPARAZIONE

Il vicepremier leghista, intervistato dal direttore del Giornale Alessandro Sallusti, va a tutto campo: «Vannacci? Ringrazio Repubblica e Corriere perché senza loro non l’avrei conosciuto, è una bellissima persona. Ho trovato in lui un uomo leale e onesto, poi», tiene a precisare Salvini, «non devo condividerne il 100 per cento delle idee. Non sta fondando nessun partito: il 6 ottobre sarà sul palco di Pontida e con la sua identità e le sue idee sarà parte di una squadra che ha l’ambizione di cambiare in meglio l’Italia e l’Europa. Roberto sarà utile e prezioso non nei prossimi giorni, ma nei prossimi anni». (...)

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