La sparata

Alessia Morani: "Soumahoro martire, attaccato perché nero": scoppia la polemica

"Il povero Soumahoro è stato massacrato solo perché nero, non è mai stato neanche indagato". Non è una barzelleta. Sono le parole pronunciate dalla deputata dem Alessia Morani intervenuta ieri mattina su La 7 all'aria che Tira in difesa del collega parlamentare Aboubakar Soumahoro.

Per la dem, infatti, poco importa lo scandalo tragicomico che ha visto coinvolte la moglie e la suocera del deputato, accusate di aver gestito in maniera illegale e poco trasparente il denaro destinato ai migranti ospitati nei centri di Sezze(Latina).  A parlare di delusione in quei giorni era stato anche il sindacalista Yacouba Saganogoer: "Quando ha conosciuto la compagna ha cominciato a concentrarsi su se stesso, era tutto un "io devo fare" e l'immagine deve essere la mia".

 

 

 

Ma per la dem, Aboubakar Soumahoro, è solamente un povero martire, odiato dalle destre perché nero. Ma c'è chi in studio non riesce proprio a sentirle tali assurdità, come Tommaso Cerno, direttore del Tempo, che ironicamente afferma: "Perché nero? E io perchè son frocio?". Ma la dem è davvero creativa e sentite quale paragone riesce a fare. "Su alcuni giornali stiamo assistendo alla santificazione di Toti, ma abbiamo visto il martirio di Soumahoro solo perché nero e perché la moglie è stata accusata, mentre il povero Soumahoro è stato massacrato, ma non è stato neanche indagato".

Cerno a quel punto ricorda in studio alla dem che in questa storia a non tornare sono infatti l'ipocrisia e l’incoerenza del parlamentare e non il colore della sua pelle, di cui non frega assolutamente a nessuno.  "Soumahoro è stato contestato perché faceva il simbolo dei migranti mentre la sua famiglia era in galera con delle accuse sui migranti. Poteva essere blu, giallo o rosso. Non posso credere che tu lo dici perché ci credi", chiosa Cerno con occhi spalancati. E di simboli Aboubakar Soumahoro ha sempre campato. Sono passati solo pochi anni da quando l'uomo si presentò nella seduta di insediamento in Parlamento con gli stivali di gomma per ricordare lo sfruttamento degli immigrati nei campi.