L'editoriale

Gli amici al bar di Prodi e la strategia della tensione

Romano Prodi qualche giorno fa ha detto che «Meloni non sarà in quello che io chiamo il club, quei 5 o 6 capi di stato o primi ministri che decidono al bar». Il professor Prodi quando era presidente della Commissione Ue convocava riunioni al bar? Non credo, ma le sue parole fanno emergere il pensiero dell’élite progressista. Con l’Italia questo progetto di marginalizzazione è più complicato del previsto, siamo un Paese fondatore dell’Unione, la terza economia e la seconda manifattura, il premier non mostra sudditanza nei confronti di Francia e Germania, ha costruito una solida rete di relazioni internazionali fuori dall’Unione, l’Italia è il principale fornitore di personale militare e di polizia delle missioni di pace delle Nazioni Unite (...)

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