La parola della settimana

"Intersex", la parola della settimana che ha sconvolto Parigi 2024 e la politica

Massimo Arcangeli

Nel 2017 la Corte costituzionale federale tedesca ha riconosciuto alle persone intersessuali (oltreché ai “senza genere”) il diritto di veder riportato il loro stato ibrido su un certificato di nascita, e dal 2019 è buona pratica che un annuncio di lavoro, in aggiunta alla dicotomia fra maschile (männlich) e femminile (weiblich), contempli una terza opzione. Ecco le varie possibilità: a) m/w/a (= anders, ‘altro’); b) m/w/d (= divers, ‘differente’, ‘diverso’); c) m/w/gn (= geschlechtsneutral, ‘di genere neutro’); d) m/w/i (= intersexuell); e) m/w/x (oppure *).

Intersessuale corrisponde alla lettera I nella sigla LGBTQIA+ (Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender, Queer o Questioning, Intersex, Asexual, Aromantic o Agender), che in altre versioni può presentare integrazioni soprattutto a sostituzione di quel + (plus). LGBTQQIP2SAA, alla contemporanea presenza di Queer e Questioning, aggiunge Pansexual, Two-Spirit (2S), Androgynous e Asexual.

 

 

L'intersessualità è l’insieme delle variazioni biologiche innate nella determinazione del sesso (cromosomiche, riproduttive, ormonali) che esulino dalla normale definizione di un corpo maschile o femminile e attestino la compresenza di tratti somatici dei due sessi, anche in condizioni di disquilibrio. Il termine intersex non va confuso con transgender o transessuale.

Il primo indica un individuo la cui identità di genere non coincide con quella assegnata alla nascita; la persona non vi si riconosce, e il suo percorso può allora indirizzarsi verso la femminilità (transfemminilità) o verso la mascolinità (transmascolinità). Col secondo vocabolo ci si riferisce a un transgender che abbia intrapreso la sua transizione, lungo un percorso medico e psicologico, verso il genere di destinazione desiderato.

L’identità di genere chiama in causa la percezione che abbiamo di noi stessi, non il nostro aspetto fisico o le nostre scelte in materia sessuale. Nulla a che fare perciò con l’orientamento sessuale, “conforme” (maschio/femmina) o “non conforme” (gay/lesbica; asessuale, bisessuale, pansessuale), o col sesso biologico: un omosessuale non è per forza un transgender, un eterosessuale può esserlo.