Discesa in campo

Liguria, Andrea Orlando: Toti ha bombardato la democrazia, pronto a candidarmi"

"Se ci sono altri nomi, se ci sono perplessità sul mio, se si pensa che ci sia qualcuno di più adatto, è ora il momento di scoprire le carte. Ci vuole un dialogo competitivo per mettere in campo una vera alternativa per la Liguria". Con queste parole, rilasciate in un'intervista alla Stampa, Andrea Orlando dichiara ufficialmente la sua discesa in campo per succedere a Giovanni Toti alla presidenza della Regione Liguria. L'ex ministro del Partito democratico si dice disponibile a farsi avanti. Ma come ricorda lui stesso: "Non decido da solo: vedrà la coalizione come posso dare una mano e in che ruolo". 

Come c'era da aspettarsi, il giudizio di Orlando sull'operato di Toti come governatore della Liguria è pessimo. Secondo l'ex guardasigilli, "la democrazia ligure è stata bombardata e a noi tocca ricostruire". Ma per ricostruire serve un candidato e un programma. E i tempi sono cortissimi. "Entro agosto dobbiamo avere un programma e un candidato - ha ricordato il dem -, il centrodestra è in una fase complicata, non perdiamo l'occasione. Non sono un fan della formula 'prima il programma poi il candidato' - ha poi aggiunto -, perché credo che sia meglio che partecipi mentre si delinea il progetto". 

 

La campagna elettorale di Andrea Orlando, oltre che su un programma condiviso con i partiti della sua coalizione, sarà incentrata soprattutto sulla delegittimazione del precedente governatore della Liguria. L'ex ministro Pd non condivide le rimostranze di chi considera quello che è accaduto a Giovanni Toti una sorta di colpo di stato per liberarsi di un politico ideologicamente avverso. "È totale manipolazione - ha sottolineato Orlando -. In Liguria non c'è stato alcun golpe. E lo dimostra il fatto che chi denuncia il presunto golpe a gran voce poi non assume alcune iniziative a riguardo".