Chi sale, chi scende

Sondaggio Tecné, il dato su Fratelli d'Italia: il Pd la attacca, Meloni li gela

A pochi giorni dal voto decisivo per la rielezione di Ursula Von der Leyen a presidente della Commissione europea, sembra che i partiti italiani non abbiano risentito della partita europea.

Un sondaggio Dire-Tecné ha effettuato delle interviste nelle giornate di giovedì 18 e venerdì 19 luglio. Fratelli d'Italia rimane stabile al 28,7% e resta la prima formazione politica italiana. Il Partito democratico, dal canto suo, guadagna lo 0,1% e sale quindi al 24,6%. Rispetto alla scorsa settimana Forza Italia conquista lo 0,2% e sale al 10,2%, rimanendo dunque ancorata al terzo posto.

Segnali di ripresa per il Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte che guadagna lo o,1% e sale al 9,8%. La Lega di Matteo Salvini, invece, perde lo 0,1% e cala così all'8,4%.  Seguono Alleanza Verdi Sinistra al 6,9% (+0,1), Azione al 3,2% (+0,1), più Europa al 2% (-0,2). Chiudono Italia Viva al 2% e Pace terra e dignità all'1,6%. 

Per quando riguarda il gradimento dei leader, Giorgia Meloni resta in testa. Anche se cala leggermente attestandosi al 43,1% del consenso (-0,1%). Subito dopo c'è il segretario di Forza Italia Antonio Tajani al 36,1% (+0,1%). Terzo posto, invece, per Elly Schlein (31,2%). La leader del Partito democratico guadagna lo 0,1% e stacca così il suo collega del campo largo Giuseppe Conte. Cala il segretario della Lega Matteo Salvini, che perde lo 0,2% e si attesta al 16,5&. Più indietro Emma Bonino al 22,2% (-0,3), Carlo Calenda al 20,1% (-0,1), Angelo Bonelli al 16,5% (+0,1), Nicola Fratoianni al 16% (-0,1), Matteo Renzi al 14,6% (+0,2%).

 

Che la partita europea non abbia più di tanto danneggiato l'esecutivo lo si capisce anche dal gradimento degli elettori verso il governo Meloni. Aumenta infatti la fetta di popolazione che ha fiducia nella squadra dei ministri del premier. Il governo guadagna uno 0,1% rispetto alla scorsa settimana e si attesta al 39,2%. Al contempo aumenta anche la percentuale di chi non ha fiducia che arriva al 53,7% (+0,2%). Risponde "non so” il 7,1% degli intervistati.