Azionisti di maggioranza

Von der Leyen rieletta, esultano i gretini italiani: "Abbiamo isolato la destra!"

Tommaso Montesano

Angelo Bonelli è in estasi: «La nostra strategia ha funzionato. Tenere fuori dal governo Ue la destra più estrema, Meloni e difendere gli obiettivi climatici con sostegno a famiglie e imprese». I quattro europarlamentari di Europa Verde, la formazione di cui Bonelli è portavoce, hanno votato a favore del bis di Ursula von der Leyen. Quattro che poi sono tre, visto che Ignazio Marino era assente per malattia («a causa del Covid e della febbre», spiega il chirurgo su Instagram). Fatto sta che Benedetta Scuderi, Cristina Guarda e Leoluca Orlando hanno tenuto fede all’impegno assunto dal gruppo a Strasburgo poco prima dello scrutinio. Ovvero entrare a far parte della maggioranza quadripartita insieme a Ppe, Socialisti e democratici e ai centristi macroniani di Renew.

Due i pilastri dell’appoggio alla vecchia e nuova presidente della commissione Ue: l’agenda ecologista - «abbiamo ottenuto garanzie sul Green deal, rendendo l’Ue più socialmente equa» - ma soprattutto il «cordone sanitario» eretto nei confronti delle «destre» per proteggere «la democrazia. Manteniamo l’estrema destra fuori dal potere». Così Bonelli, una volta in cassaforte il nuovo mandato di Ursula - secondo i calcoli, almeno 44 dei 53 componenti dell’intero “gruppo green” avrebbero votato a favore della tedesca - esulta: «Il voto dei Verdi è stato determinante per fermare l’avanzata della destra e con essa Giorgia Meloni. Oggi la destra europea è deflagrata e con essa anche Fratelli d’Italia».

 

 

 

I TORMENTI DI MARINO

Basta fare di conto per capire a cosa allude Bonelli: sulla carta la nuova maggioranza quadripartito poteva contare su 454 voti, ma la presidente uscente di consensi ne ha incassati 401. Senza l’appoggio dei “greens”, dunque, Ursula sarebbe stata pericolosamente vicino a quota 360, ovvero la soglia minima per l’elezione. I toni dei quattro deputati italiani sono epici. «Oggi abbiamo votato per fermare l’alternativa non dialogante e distruttiva a Ursula von der Leyen. Consentiamo una maggioranza che non scenderà a compromessi con chi vìola diritti fondamentali o commette crimini di guerra. Il sostegno del gruppo dei Verdi europei e della delegazione italiana impedirà alle destre di distruggere il green deal», mettono a verbale in una nota Guarda, Scuderi, Orlando e Marino.

Anche se non mancano le precisazioni: sui social l’ex sindaco di Roma confessa che il suo sostegno a Ursula «non è stato semplice. Ritengo che non si sia fatto abbastanza per fermare le guerre e i massacri in Ucraina e Gaza». Poi però il fatto che il sì dei “greens” abbia contribuito a tenere «il partito di “Giorgia” fuori dal perimetro della maggioranza» un peso l’ha avuto. Così alla fine pure lui si è adeguato: «Sosterremo la Commissione europea».

Su X, il gruppo parlamentare non è da meno non appena von der Leyen supera la soglia minima per essere confermata alla guida di palazzo Berlaymont: «Come parte di una maggioranza quadripartita, sosterremo il green deal, lavoreremo per un’Europa sociale per tutti e proteggeremo i diritti fondamentali e lo stato di diritto. Regge il cordone sanitario contro l’estrema destra». E la stessa von der Leyen, in conferenza stampa, incassa e ringrazia, con tanto di pubblico riconoscimenti politico dei nuovi colleghi di maggioranza: «Lavorerò il più possibile con coloro che mi hanno sostenuto, che sono pro Ue, pro Ucraina e pro stato di diritto. Sono anche molto grata al gruppo dei Verdi per il sostegno. Abbiamo avuto uno scambio intenso su tutti i temi ed è un buon segno che alla fine si sono convinti a sostenermi». E poco importa, almeno ieri, che l’altra gamba di Avs quella rappresentata da Mimmo Lucano ed Ilaria Salis con il gruppo Left abbia invece votato contro von der Leyen.