L'ex grillino
Luigi Di Maio, l'ultima piroetta: lodi a Meloni. E su Conte: "Come Ecce Bombo"
Sempre più democristiano, sempre meno grillino della prima ora. Sempre più europeista, sempre meno euroscettico. È un Luigi Di Maio quasi "casiniano" quello che al Foglio ha parlato dell'elezione del prossimo presidente della Commissione europea (dove poi è stata riconfermata Ursula von der Leyen, senza i voti di FdI). "Ogni decisione a Bruxelles è frutto di un accordo. Qui 'compromesso' - ci ha tenuto a precisare - non è una brutta parola ed è assolutamente comprensibile che i partiti in questo momento stiano ponendo delle condizioni per votare la presidente uscente". Poi l'elogio di Ursula von der Leyen: "Ha dimostrato di essere più che all'altezza del suo ruolo e merita la piena fiducia".
L'inviato speciale dell'Ue nel Golfo ha parlato anche del presidente del Consiglio, dimostrandosi - in un certo senso - a sorpresa un estimatore dell'operato di Giorgia Meloni. "Sono convinto che la premier, anche da leader di partito, farà tutto il possibile per agire nell'interesse nazionale, soprattutto alla luce del momento storico - ha spiegato Di Maio -. In Consiglio europeo, l'Italia avrà sempre un ruolo determinante, perché le decisioni vengono prese quasi sempre all'unanimità. In questo governo ci sono figure come Raffaele Fitto e Antonio Tajani che sono profondi conoscitori delle dinamiche europee e che hanno tutti gli strumenti per affrontare con la massima lucidità le imminenti decisioni”.
Dalle lodi al governo Meloni, si è poi passati alle pesanti critiche al suo ex partito. Secondo Luigi Di Maio, il M5s di Giuseppe Conte non votando per la von der Leyen starebbe adottando la cosiddetta tattica Ecce Bombo, citazione del celebre film di Nanni Moretti: "Mi si nota di più se voto a favore o voto contro? Ho rinunciato a comprendere le loro strategie - ha confessato l'ex grillino -. E non sono nemmeno l’unico. A meno che non fosse un loro obiettivo ottenere il 9,99 per cento alle europee…”.