Spararla grossa
In Onda, Rosy Bindi sconcertante: "Cuore nero nel centro dell'Europa, mondo a rischio"
Nello studio di In Onda, il programma condotto da Marianna Aprile e Luca Telese, si parla del voto in Francia, il tutto nel giorno della lettera aperta di Emmanuel Macron ai francesi in cui, de facto, il galletto invoca un'ammucchiata di governo, tutti dentro tranne Marine Le Pen, ovviamente, e possibilmente anche Jean-Luc Mélenchon.
Nella puntata di martedì 10 luglio, ecco ospite in studio Rosy Bindi, alla quale viene chiesto di spendersi in un'analisi su quanto visto a Parigi. "Ovviamente ho seguito il voto in Francia con molta attenzione perché il rischio di avere nel centro dell'Europa un cuore nero era abbastanza preoccupante, per la Francia e l'Europa nel suo insieme, e di conseguenza anche per il nostro Paese e forse anche per il mondo", premette alzando subito i toni, fomentando la paura.
E ancora: "Inizialmente ho apprezzato il gesto di Macron", la scelta di andare ad elezioni anticipate, "ho pensato che anche considerato il sistema francese e il risultato delle Europee, pensavo fosse giusto chiamare subito alla responsabilità i francesi attorno al rischio che stavano correndo. Dopo il primo turno, come tutti, ho avuto preoccupazione", prosegue Rosy Bindi. "Bisogna però riconoscere a Mélenchon il merito di aver lanciato subito la desistenza, senza la quale non ci sarebbe stato questo risultato. A quel punto io ho sperato che il risultato fosse abbastanza positivo. In un certo senso lo è stato anche di più di quel che mi aspettavo, che le destre siano arrivate terze è molto importante", afferma Bindi. Insomma, la piddina benedice l'escamotage macroniano e l'inciucio successivo al primo turno, tutto funzionale a fermare il "nemico", nel caso in specie il Rassemblement National.
"Come interpretare Macron?", riprende riferendosi alla lettera del pomeriggio. "Anche la Francia farà i conti con i governi istituzionali, c'è sempre una prima volta". "Io direi che certamente ci sono le condizioni per un governo istituzionale, ovvero di iniziativa del presidente. C'è nella lettera di Macron una richiesta di responsabilità che non dovrebbe dimenticare che le destre hanno preso un sacco di voti, bisogna capire il perché. È una crisi della democrazia, in tutta Europa, che si accompagna anche a una crisi sociale che si accompagna a quella dei ceti più deboli. Infine, anche se conosciamo l'incompatibilità tra Macron e l'estrema sinistra, penso che non possa fare a meno del dialogo con questa componente", conclude Rosy Bindi. Già, proprio come tutta la sinistra italiana auspica la grande ammucchiata, che comprenda anche Mélenchon.